Reazione a Catena: critiche e polemiche non mancano mai, ma stavolta accade qualcosa che proprio non va giù ai telespettatori.
L’attuale edizione di Reazione a Catena è una di quelle che si sta tirando addosso più critiche e polemiche nell’intera storia della televisione. Ne è stata contestata sin dall’inizio la conduzione, prima per via della scelta di affidare il programma a Pino Insegno (che in realtà lo aveva già condotto dal 2010 al 2013), sia per via dello stile adottato dall’attore e doppiatore. Adesso, però, c’è un altro aspetto che sta finendo nell’occhio del ciclone, tanto da venire contestato senza appello dai telespettatori del game show. Non c’entra né la produzione né la conduzione di Pino Insegno, però. In questa nuova polemica si punta il dito contro i concorrenti. Andiamo a scoprire per quale motivo.
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Pioggia di critiche per Reazione a Catena: il motivo
Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Reazione a Catena è un programma sul quale le critiche piovono sempre copiose, ma stavolta nell’occhio del ciclone non finisce Pino Insegno.
Ai telespettatori del game show di Rai Uno, infatti, non sta piacendo la scelta dei concorrenti in gioco. Basta fare un giro sui social durante ogni puntata per rendersi conto che quest’anno il programma non sta brillando certo per i suoi partecipanti.
C’è chi scrive “Questa edizione ha i concorrenti più scarsi di sempre a mani basse” e chi “Non ci sono più i campioni di una volta. Ormai le catene finali sono una fatica“.
Qualcun altro chiosa: “Sono imbarazzanti per quanto sono scarsi“. O ancora: “8 parole in due squadre dopo un mese di gioco. Ma come le fate le selezioni?”
E c’è chi riconosce “L’intesa vincente è ormai diventata l’intesa avvilente. È una gara a chi fa meno errori, non più a chi indovina più parole“. E continua: “Ultimamente il montepremi finale è talmente scarso che se ogni squadra campione acquistasse un gratta e vinci da €2 vincerebbe probabilmente di più. E senza spostarsi a Napoli agli studi Rai“.
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