Durante la puntata di Reazione a Catena del 24 giugno si è sentito un bip che ha insospettito molti telespettatori del seguitissimo telequiz di Rai Uno, tanto che si è parlato del fatto che la concorrente sia stata in qualche modo “censurata“. Ma cosa avrà mai portato la tv di stato a intervenire in una maniera così diretta su una risposta del gioco? Era forse una risposta “pericolosa” o pregna di significati che è meglio non esprimere in televisione? O dietro la scelta della produzione c’è qualcos’altro? Non ci resta che andare a scoprire insieme quello che è successo.
Reazione a Catena: concorrente censurata con un bip. Cosa ha detto?
Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Un curioso caso di una “concorrente censurata” ha acceso la curiosità dei telespettatori che hanno visto la puntata di Reazione a Catena del 24 giugno.
Durante L’Intesa Vincente, quando Simonetta e Claudia delle Blondie hanno provato a fare indovinare la parola “Colla” hanno pronunciato queste parole: “COSA / USI / PER ATTACCARE / NON / NASTRO“.
La risposta di Patrizia è stata un bip che si è sentito forte e chiaro, censurata dalla regia di Reazione a Catena. Sappiamo solo che la parola non era corretta.
Sui social, in molti si sono chiesti cosa avrà mai detto la concorrente di tanto sconveniente. In realtà è bastato leggere il labiale: la parola “scotch“. Un termine ormai usato genericamente per indicare il nastro adesivo ma che, in realtà, è il nome proprio dell’omonima azienda…
La Rai, quindi, ha dovuto censurare la concorrente per evitare che pronunciasse il nome di un marchio registrato.
Perché non è stato ricordato il regista da poco scomparso? Il motivo di quel silenzio
Nel frattempo, in molti stanno storcendo il naso per via della morte di Amedeo Gianfrotta, scomparso il 23 giugno scorso a 59 anni per un malore improvviso, non ricordato durante Reazione a Catena.
Gianfrotta era infatti il regista del quiz condotto da Pino Insegno e, durante il programma, non è stata fatta menzione alla sua scomparsa, pur essendo stato ricordato sui social dall’ex conduttore Marco Liorni, oltre che da una nota ufficiale Rai.
Il motivo, in realtà, è molto semplice: le registrazioni del programma risalgono a circa 2 settimane fa, quando ovviamente non si sapeva della morte del regista. Per questo motivo, Pino Insegno non ha in alcun modo fatto riferimento alla sua scomparsa durante il game show.
Qualcuno, però, lamenta comunque il fatto che non siano stati inseriti dei sottopancia di ricordo…
Photo Credits: per gentile concessione dell’ufficio stampa RAI