Grande Fratello: il reality dovrebbe chiudere? L’analisi del giornalista e critico televisivo è spietata. Cosa ha fatto notare.
L’analisi del giornalista e critico televisivo Aldo Grasso sul fenomeno del Grande Fratello, esposta eloquentemente sulle pagine del Corriere della Sera, sta facendo un certo rumore anche perché getta una luce acuta e penetrante sull’attuale stato del programma di Casa Mediaset. Grasso non esita a mettere in discussione non solo la durata e il significato del reality show, ma anche il suo impatto culturale e sociale sull’Italia di oggi. Con una prosa tagliente, il celebre giornalista denuncia la prolungata permanenza dei concorrenti nella Casa del Grande Fratello come una “follia”, condannando la loro coabitazione forzata che, a suo dire, impoverisce il linguaggio e l’esperienza umana stessa. La casa più spiata d’Italia sarebbe diventata un “laboratorio dell’errore e dell’orrore“. In poche parole, suggerisce che il Grande Fratello dovrebbe chiudere?
Il Grande Fratello dovrebbe chiudere? L’analisi spietata di Aldo Grasso
Dalle colonne del Corriere della Sera, il noto giornalista e critico televisivo Aldo Grasso si è scagliato contro il Grande Fratello, suggerendo velatamente che il programma dovrebbe chiudere.
Il problema è anche la durata: “Sei mesi sono una follia, sei mesi rinchiusi nella Casa del Grande Fratello a discutere, litigare, intrecciare e disfare storie, sei mesi a progettare ‘percorsi’, a leccarsi ‘ferite’, a chiedere ‘scusa’! In sei mesi il già povero lessico degli inquilini superstiti si è ancora di più impoverito, sfiancato dalla convivenza forzata e dall’esasperazione”.
E quindi la critica si sposta al significato del reality stesso: “Non si capisce più cosa sia diventato il Grande Fratello, se un esperimento per trasformare gli umani in topi da laboratorio o una ‘filosofia di vita‘, senza obbligo di riflessione, senza doversi preoccupare di salvare il mondo o, ancora, una sottile perversione circa il guardare, includendo chi guarda in ciò che guarda. Chi guarda da fuori finisce per diventare un ospite della Casa?”
E ancora al format: “Questa edizione era nata all’insegna della lotta contro il trash che il campione del perbenismo televisivo don Alfonso Signorini, insieme con la sua compagna di viaggio, la ‘contessa’ (è aristocratica vero?) Cesara Buonamici, avrebbero dovuto affrontare a spada tratta. La lotta dev’essere stata così apprezzata che dopo l’esperienza quasi silente di opinionista, Buonamici diventerà nientemeno che ‘direttore ad personam’, qualunque cosa voglia dire, del Tg5″.
E conclude che il programma non è altro che un “esperimento ormai sgangherato di laboratorio dell’errore e dell’orrore, ci dice che la normalità ha preso il posto della norma, che l’ombra (simulacro o inconsistenza, non importa) sta sostituendo l’uomo reale, che la credulità è l’ultima religione di questo regno delle ombre”.
Il monologo di Garibaldi in cucina che fa preoccupare i fan: cosa ha detto sulla vita
In effetti, se andiamo a vedere quello che sta succedendo al Grande Fratello, forse Aldo Grasso tutti i torti non li ha. Ieri sera, Giuseppe Garibaldi si è lasciato andare ad un monologo mentre lavava i piatti, ripetendo: “Non ti vogliono… Non ti merit..ano… Non ti meritano!”
E poi ancora: “Soprattutto quando ti metti davanti alla difficoltà, quelle sono le cause che ti butti giù. E poi dalle difficoltà, che una volta superate, esci più forte di prima. Perché senza difficoltà la vita non è vita. Senza difficoltà è tutto bello. Senza… bisogna osare. Osate!”.
Inutile dire che le sue parole hanno preoccupato i fan tra un “in quella clinica stanno impazzendo tutti, ora abbiamo pure il monologo di Garibaldi sulla vita e le sue difficoltà” e un “Il momento in cui inizieranno a denunciare la produzione per i danni psicofisici causati dal programma, tra reclusione e lavaggi del cervello di vario genere…” pare ormai chiaro che anche diversi telespettatori suggeriscono che il Grande Fratello dovrebbe chiudere o, quantomeno, si trovano in linea con le riflessioni e l’analisi critica di Aldo Grasso!
Photo credits: per gentile concessione dell’ufficio stampa Mediaset