Lucio Corsi potrebbe affrontare una situazione delicata in vista della sua partecipazione all’Eurovision Song Contest. Durante una recente apparizione a “Che Tempo Che Fa”, ha espresso il desiderio di utilizzare un’armonica durante la sua esibizione.
Cosa dice il regolamento dell’Eurovision
Il regolamento dell’Eurovision, stabilito dall’European Broadcasting Union (EBU), vieta l’uso di strumenti musicali suonati dal vivo sul palco. Nello specifico, non è consentito collegare strumenti per suonarli dal vivo, e l’emittente ospitante insieme al supervisore esecutivo dell’ESC sono responsabili di garantire il rispetto di questa regola.
Il divieto riguarda l’amplificazione diretta degli strumenti, ma lascia spazio a interpretazioni alternative. Ad esempio, nel 2006, i rappresentanti lituani LT United utilizzarono un megafono durante la loro esibizione, amplificando il suono in modo indiretto. Pertanto, Corsi potrebbe tecnicamente utilizzare l’armonica amplificandola indirettamente attraverso il microfono vocale, evitando di infrangere la regola. Resta da vedere se deciderà di procedere in questo modo o se opterà per un’esibizione che rispetti pienamente il regolamento.
Eurovision, le canzoni più ascoltate sul canale ufficiale non sono né di Lucio Corsi né di Gabry Ponte: chi vince su YouTube
Nonostante l’attenzione mediatica attorno alla candidatura italiana di Lucio Corsi e a quella di Gabry Ponte per San Marino, i dati di YouTube raccontano un’altra storia. Sul canale ufficiale dell’Eurovision, infatti, i brani più visualizzati al momento non appartengono né all’Italia né a San Marino, ma a paesi come Estonia, Francia e Spagna. Tutti e tre hanno già superato un milione di views ciascuno, imponendosi tra i favoriti del pubblico digitale.
L’Estonia colpisce per originalità con la proposta irriverente di Tommy Cash, la Francia emoziona con una ballata intensa e la Spagna trascina con una hit pop tutta ritmo e presenza scenica. Il pubblico online sembra già avere le sue preferenze, e i numeri premiano proprio questi tre paesi, mentre gli artisti italiani restano – almeno per ora – indietro nella corsa social.
Foto: Kikapress