Sai quanto avrebbe ricevuto Amadeus per condurre sul Nove? La cifra a 6 zeri

Il cambio di casacca di Amadeus, passato da Rai Uno al Nove circa un anno fa, ha fatto molto rumore nel mondo dello spettacolo. Dopo anni ai vertici della televisione generalista, il conduttore ha scelto una nuova avventura professionale sotto il segno di Warner Bros. Discovery. Una decisione che, oltre ad aver cambiato gli equilibri del piccolo schermo, ha attirato una certa attenzione soprattutto per via dell’entità del contratto firmato con la nuova rete. Secondo alcune stime, si tratterebbe di una cifra milionaria, giustificata dall’esperienza e dal successo accumulati nel tempo. Eppure, a distanza di un annetto, i risultati in termini di ascolti non sembrano aver confermato del tutto le aspettative. Si tratta di un investimento che continua a far discutere, tra chi lo considera una scommessa ancora in corso e chi già ne decreta un parziale fallimento. Quale sarà la verità?

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Amadeus: quanto avrebbe guadagnato sul Nove?

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Dopo Maurizio Crozza e Fabio Fazio, anche Amadeus ha fatto il salto dalla Rai al Nove, del gruppo Warner Bros. Discovery. Il passaggio, annunciato il 18 aprile 2024, ha visto il conduttore presente sulla nuova rete a partire dal settembre successivo.

Sul Nove ha esordito conducendo il Suzuki Music Party, poi seguito dal game show Chissà chi è,una sorta di riedizione del suo I Soliti Ignoti, chiuso però all’inizio del 2025 per via dei bassi indici di ascolto. Dal 6 novembre seguente ha condotto in prima serata La Corrida – Dilettanti allo sbaraglio. E, ancora una volta, lo share non è stato proprio esaltante, pur arrivando vicino all’8%.

Dal 14 maggio sta conducendo dunque Like a star, mentre il prossimo giugno partirà The Cage – Prendi e scappa.

Finora gli ascolti non lo hanno premiato, sebbene Warner Bros. Discovery avesse firmato un assegno enorme. Un annetto fa, si parlava di 10 milioni di euro per quattro anni di contratto. Praticamente 2,5 milioni all’anno, per condurre diversi programmi in Access e Prime time.

Insomma… non proprio bruscolini ma, dato quello che aveva dimostrato in Rai, al momento la scelta è stata tutt’altro che vincente, soprattutto in termini di share.

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