Vi capita spesso di dimenticare le cose, i dettagli o gli appuntamenti? Niente paura, la scienza è dalla vostra: siete più intelligenti della media, ecco come lavora il cervello e perché dimenticare non è un male
Dimenticare le cose è sintomo di intelligenza: ecco perché
Mai come nell’ultimo decennio, la capacità di essere multitasking, prendere decisioni in pochi secondi e fare più cose contemporaneamente è richiesta nel mondo del lavoro ma si applica anche costantemente nella vita di tutti i giorni, dunque può capitare di dimenticare dettagli, appuntamenti o cose in un periodo di sovraccarico mentale. Ma non c’è da preoccuparsi, perché la scienza ha stabilito che chi tende a scordare è più intelligente della media.
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Come anticipava lo psicologo William James, infatti, dimenticare è tanto importante quanto ricordare e a questa stessa conclusione un gruppo di ricercatori dell’Università di Glasgow che ha stabilito che il cervello delle persone smemorate funziona meglio degli altri perché ha più facilità ad imparare nozioni nuove, ad immagazzinare nuove informazioni per essere in grado di prendere decisioni più efficaci e agire in modo più consapevole.
Dimenticare le cose, il cervello funziona meglio così
Dimenticare le informazioni non rilevanti e secondarie significa lasciare spazio a nuovi dati e avere un cervello flessibile, capace di adeguarsi alla velocità con cui cambia il mondo che ci circonda.
Il nostro cervello (ECCO PERCHÈ SPOSARSI AIUTA A MANTENERLO ALLENATO) ha, tra le tante funzioni, quella di aiutarci a fare delle scelte valutando rischi e benefici, pro e contro così le esperienze passate influenzeranno la nostra decisione futura: dimenticare dettagli inutili e richiamare alla memoria il ricordo essenziale contribuisce a far lavorare meglio il cervello.
Dunque se non ricordate dove avete parcheggiato la macchina, sappiate che, nonostante all’apparenza possiate sembrare distratti e sovrappensiero, siete più intelligenti e mentalmente più veloci di chi invece ricorda sempre tutto!
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