Tra le tante controversie che hanno segnato gli ultimi anni della monarchia britannica, una in particolare viene descritta come il colpo più duro per la Regina Elisabetta: la decisione di Meghan Markle e del principe Harry di lasciare la famiglia reale. Conosciuto ormai come Megxit, questo gesto rappresenterebbe, secondo gli esperti, il più grande tradimento ai danni della sovrana.
All’inizio, la Regina aveva accolto Meghan con entusiasmo. Aveva grandi speranze che la nuova duchessa potesse contribuire a modernizzare l’immagine della monarchia e rafforzarne il legame con le giovani generazioni e con il mondo anglosassone. La sua accoglienza fu sincera, e tutto lasciava pensare a una nuova fase dinamica per la famiglia reale.
Ma la svolta arrivò nel gennaio 2020, quando Meghan e Harry annunciarono il loro ritiro dai doveri istituzionali e il trasferimento in America. La scelta di rendere pubblica questa decisione senza preavviso alla Corona fu vista come una frattura grave, non solo sul piano formale, ma anche personale. Secondo le fonti vicine a Buckingham Palace, la Regina si sentì profondamente ferita.
A peggiorare tutto furono le interviste successive, tra cui quella famosa con Oprah Winfrey, in cui la coppia parlò apertamente di razzismo all’interno della famiglia reale e della mancanza di sostegno. La sovrana, pur mantenendo un comportamento pubblico sempre composto e dignitoso, avrebbe sofferto moltissimo per il dolore causato da accuse che mettevano in discussione l’integrità dell’istituzione che aveva guidato per oltre 70 anni.
Secondo alcuni, se Elisabetta fosse ancora viva, vedrebbe nelle scelte e nelle parole di Meghan una ferita ancora aperta. Non solo per l’impatto sull’immagine della monarchia, ma perché il gesto è arrivato da chi lei aveva accolto con affetto. Non fu solo un tradimento istituzionale, ma anche personale.
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