Un sismologo aveva previsto il devastante terremoto verificatosi in Turchia già due anni fa. Ecco perché era riuscito a saperlo.
Il terremoto che ha colpito Siria e Turchia con un bilancio di quasi 4.400 morti ha sconvolto l’opinione pubblica di tutto il mondo. Il tragico evento ha dato avvio ad una corsa umanitaria per portare aiuti alle popolazioni colpite.
Le due potenti scosse, di 7.8 e 7.6 punti della Scala Richter hanno causato danni inenarrabili. Ma nel paese si sta parlando di un certo Naci Görür. Considerato tra i “massimi sismologi della Turchia“, sono circa due anni che l’uomo aveva parlato di un possibile sisma nella provincia di Kahramanmaras.
L’ultimo avvertimento, addirittura, era arrivato qualche giorno fa, dopo un terremoto di magnitudo 4 a circa 100 chilometri di distanza dalle scosse attuali. L’uomo, a quanto pare, si è accorto fin dal 2020 che la faglia dell’Anatolia orientale si era probabilmente riattivata e, sin da allora, aveva messo in guardia i suoi concittadini sui possibili danni. La regione di Kahramanmaras, infatti, è un luogo soggetto a terremoto e per questo motivo lo scienziato predicava da tempo la messa in campo di misure antisismiche preventive.
Inoltre, le informazioni relative ai terremoti e gli studi sismografici in Turchia, sembravano dare “segnali” di questa possibilità, per quanto non sia possibile prevedere con precisione quando e dove una scossa colpirà.
Quella di Naci Görür, dunque, non è una previsione basata su un qualche tipo di preveggenza ma sulla scienza vera e propria. L’uomo, a parte il suo lavoro e la sua lunga esperienza, si è infatti basato sulla composizione idrogeologica del territorio, la natura delle faglie e i precedenti registratisi.
È per questi motivi che aveva individuato l’area come una zona a rischio e, purtroppo, le sue previsioni si sono avverate.
Un terremoto così forte può avvenire anche in Italia? La previsione dell’esperto in sismica. Cosa potrebbe accadere
Un terremoto di magnitudo 7.8 come quello in Turchia non è una cosa che si vede tutti i giorni ma in molti temono che qualcosa di simile possa verificarsi anche in Italia.
Gian Michele Calvi, Professore Ordinario di Tecnica delle Costruzioni allo IUSS di Pavia ha parlato ai microfoni di Ingenio-Web, portale di informazione tecnica e progettuale.
L’uomo ha dichiarato: “La probabilità di superamento di una magnitudo 7.8 nel territorio italiano è molto bassa, quindi è molto improbabile che si verifichi un evento con un rilascio di energia di questa entità. D’altra parte, la stima (ovviamente non strumentale) della magnitudo del terremoto di Messina del 1908 è attorno a 7.1, quindi non molto lontana dai valori di cui si parla“.
Ma ha anche aggiunto: “Se in Italia avvenisse un terremoto di magnitudo 7.8, l’area interessata da moti violenti sarebbe molto ampia, con un raggio dell’ordine di molte decine di chilometri, e comprenderebbe quindi in ogni caso molti centri abitati. Ritengo che le vittime si conterebbero nelle decine di migliaia“.
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