Il Governo ha approvato il decreto legge Sostegni Ter con cui, tra gli altri provvedimenti, un fondo di 150 milioni di euro tra il 2022 e il 2023 da destinare a coloro che hanno diritto a un risarcimento danni da vaccino.
Vaccino, come ottenere il risarcimento danni
Chi si sottoponesse volontariamente alla vaccinazione anti-Covid 19 e riportasse “lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica” è tra i soggetti che possono richiedere l’indennizzo economico.
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La grande novità rispetto alla legge 210/1992 è che vengono inclusi anche coloro che non appartengono alla categoria di persone obbligate a vaccinarsi.
Indennizzo da vaccino: a quali condizioni fare domanda
Per il 2022 si prevede lo stanziamento di 50 milioni, che raddoppiano nel 2023. Chi volesse fare domanda per richiedere il risarcimento danni da vaccino deve tuttavia rinunciare ad intentare cause atte a confermare eventuali responsabilità civili.
In questo senso, se si fa domanda per l’indennizzo di Stato, ogni altra azione legale è da considerarsi nulla.
Il nodo della delicata questione riguarda il consenso informato, ovvero la firma di quei moduli che compiliamo prima della vaccinazione e ci illustrano i pro e i contro di essa. Prima, chi era obbligato a fare il vaccino, non aveva scelta ma allora perché adesso sono inclusi anche gli altri?
La risposta è che il consenso non rappresenta un esonero di responsabilità. La Consulta si è più volte riunita per aprire una riflessione sugli effetti negativi relativi ai vaccini raccomandati stabilendo per l’appunto che, anche firmando il consenso, sussistono comunque delle responsabilità.
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