A 1.200 anni luce da noi si trova un pianeta grande quanto Giove ma 10 volte più leggero: gli scienziati lo hanno soprannominato “pianeta di zucchero filato”

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Gli scienziati del Laboratorio Exotic dell’Università di Liegi, del Massachusetts Institute of Technology (MIT) e dell’Istituto di Astrofisica dell’Andalusia hanno delineato una visione unica di Wasp-193b, un esopianeta che sfida le nostre conoscenze convenzionali.

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Inizialmente individuato dal progetto internazionale Wide Angle Search for Planets (WASP), Wasp-193b è situato a una distanza di circa 1.200 anni luce dalla Terra e orbita attorno a una stella simile al Sole, completando un’orbita ogni 6,25 giorni. I ricercatori ipotizzano che sia principalmente composto da idrogeno ed elio, come altri giganti gassosi conosciuti, ma la sua combinazione unica di dimensioni e densità lo rende un caso unico tra gli oltre 5.000 esopianeti finora scoperti.

Ciò che rende Wasp-193b ancora più intrigante è il suo misterioso processo di formazione. Secondo le teorie attuali, la sua esistenza non può essere spiegata in modo soddisfacente. Gli scienziati hanno usato lo zucchero filato come metafora per descrivere la leggerezza e la consistenza apparentemente soffice di Wasp-193b.

Questa analogia è stata utilizzata per spiegare come il pianeta abbia una densità così bassa da essere difficile da concepire come un materiale solido, risultando più simile all’aria o allo zucchero filato che a un oggetto solido.

Il pianeta di zucchero filato: ecco le sue stranezze

È grande quanto il nostro Giove ma risulta più “light” di 10 volte. Ovvero la sua densità è estremamente inferiore a quella di Giove nonostante sia un pianete gigante. Stando alle valutazioni degli esperti, pubblicate sull’Astronomical Journal, ciò indica che i pianeti cosiddetti gassosi si formano molto più facilmente di quanto non pensavamo fino ad ora.

L’astrofisico Björn Benneke, dell’università di Montrèal, coinvolto nel gruppo di ricerca internazionale coordinato da Caroline Piauliet, ha spiegato: “La scoperta ha grandi implicazioni perché affronta il tema fondamentale della formazione dei pianeti giganti possono formarsi”.

Con una densità così bassa, è emerso che il pianeta di zucchero filato ha un nucleo solido pari al massimo a 4 volte la massa della Terra. Tuttavia gli scienziati si aspettavano che fosse almeno 10 volte maggiore per poter accumulare una importante quantità di gas intorno.

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Evidentemente – questa la tesi degli esperti – il pianeta si è formato molto lontano dalla sua stella per poi avvicinarsi ad essa rispetto all’inizio: “Il pianeta successivamente – ha aggiunto – è stato in grado di migrare nella sua posizione attuale, sia attraverso le interazioni con il disco che con altri pianeti nel sistema” ha fatto sapere una degli autori della ricerca, Eve Lee.

Foto: Shutterstock