Scopri il periodo migliore per visitare il Kenya! Clima, stagioni secche e delle piogge, consigli per safari e spiagge: pianifica il tuo viaggio perfetto

loading

Il Kenya è una delle destinazioni più affascinanti per chi desidera esplorare la natura selvaggia, immergersi in paesaggi spettacolari e scoprire una cultura ricca e variegata. Per pianificare al meglio un viaggio, è importante conoscere il clima del paese e i periodi migliori per visitarlo.

La miglior stagione per visitare il Kenya

Il Kenya ha due stagioni principali: la stagione secca e la stagione delle piogge. La stagione secca si divide in due momenti dell’anno: da dicembre a marzo e da giugno a ottobre. Questi mesi sono ideali per i safari, poiché la scarsità d’acqua costringe gli animali a radunarsi intorno alle poche fonti disponibili, facilitandone l’avvistamento. Inoltre, il cielo è generalmente limpido e le temperature piacevoli, rendendo il soggiorno più confortevole.

Il periodo da evitare

La stagione delle piogge, invece, si presenta tra aprile e maggio e tra novembre e inizio dicembre. Durante questi periodi, le precipitazioni possono essere abbondanti, rendendo alcuni percorsi più difficili da praticare. Questa è anche la fase in cui la vegetazione è più rigogliosa e i paesaggi più verdi.

Non solo safari: tutta la bellezza del Kenya

Oltre ai safari nei parchi nazionali, il Kenya offre anche spiagge mozzafiato lungo la costa dell’Oceano Indiano, con località come Diani Beach e Watamu, perfette per il relax e le immersioni. Anche qui, il periodo migliore per godere del mare è durante la stagione secca, quando il clima è più stabile e le acque cristalline.

Oltre al suo straordinario ambiente naturale, il Kenya è ricco di curiosità culturali e storiche. Il paese è considerato la culla dell’umanità, poiché nella zona della Rift Valley sono stati ritrovati alcuni dei più antichi resti di ominidi. Inoltre, è una nazione con una grande diversità etnica: esistono più di 40 gruppi etnici, ognuno con le proprie tradizioni e lingue. Tra questi, i più conosciuti sono i Masai, famosi per le loro usanze e per il loro stile di vita ancora legato alla pastorizia.

La capitale, Nairobi, è una delle poche città al mondo ad avere un parco nazionale nelle vicinanze, il Nairobi National Park, dove è possibile avvistare leoni, giraffe e rinoceronti a pochi chilometri dal centro urbano. Un altro fatto interessante è che il Kenya è stato una colonia britannica fino al 1963, anno in cui ha ottenuto l’indipendenza. Oggi, l’inglese e lo swahili sono le lingue ufficiali, anche se nei vari villaggi si parlano numerosi dialetti locali.

Kenia, le bombe pacifiche che funzionano: piccole palline nere ricoperte di polvere di carbone stanno salvando la natura

In Kenya, la deforestazione è un problema persistente da oltre un secolo, inizialmente dovuto alle esigenze coloniali e attualmente amplificato dalla crescente pressione demografica. Negli ultimi 50 anni, il paese ha perso quasi il 12% delle sue foreste, spingendo alla ricerca di soluzioni innovative per contrastare questo fenomeno. Una risposta efficace proviene da Seedballs Kenya, un’azienda che ha introdotto le “bombe di semi” per riforestare le aree degradate.

Queste “bombe” sono piccole sfere nere ricoperte di polvere di carbone, contenenti semi di acacia. Il rivestimento in carbone serve a proteggere i semi da predatori come roditori, uccelli e insetti. Quando piove, il carbone si dissolve, permettendo al seme di germogliare e radicarsi nel terreno. Oltre a fungere da barriera protettiva, il carbone fornisce nutrienti essenziali che favoriscono la crescita della pianta.

Questa tecnica rappresenta un approccio sostenibile ed efficiente per affrontare la perdita di copertura forestale in Kenya, e contribuisce al ripristino degli ecosistemi locali e alla conservazione della biodiversità.

Foto: Shutterstock