Le Olimpiadi di Parigi 2024 hanno visto il nuotatore italiano Nicolò Martinenghi trionfare nella gara dei 100 rana, portando a casa una meritatissima medaglia d’oro. Tuttavia, uno degli aspetti più discussi del suo trionfo è stata la sua decisione di non cantare l’inno nazionale durante la cerimonia di premiazione. La scelta ha suscitato curiosità e interrogativi, portando Martinenghi a spiegare il motivo dietro il suo gesto.
Martinenghi ha dichiarato che non cantare l’inno non è un atto di disprezzo o menefreghismo, ma piuttosto una questione di scaramanzia. Durante un’intervista rilasciata a Rai Sport, il campione ha affermato che per lui il podio rappresenta un momento intimo e personale. “A me interessa solo essere su quel podio e sentire l’inno italiano, anche se non lo canto, non per menefreghismo, ma per scaramanzia,” ha spiegato Martinenghi.
Il nuotatore varesino ha rivelato che questa è una sua abitudine consolidata e che non canta l’inno nazionale ogni volta che vince una gara. Questa scelta è per lui una forma di rituale personale che lo aiuta a godersi appieno il momento del trionfo. Durante la cerimonia di premiazione, Martinenghi ha preferito ascoltare le note dell’inno, assaporando ogni istante della sua vittoria.
“Oggi rispetto a tre anni fa, nonostante il metallo sia più prezioso, il podio me lo sono goduto tutto e ho capito cosa mi stava succedendo attorno, tre anni fa non mi ricordo nemmeno cosa stessi provando” ha confessato il nuotatore, che alle Olimpiadi di Tokyo 2020 (avvenute nel 2021 a causa della Pandemia) aveva vinto la medaglia di bronzo, sempre nei 100 metri rana, oltre al bronzo nei 4×100 metri misti.
La scelta di Martinenghi di non cantare l’inno nazionale, quindi, è una tradizione personale che gli permette di vivere il podio in modo unico e significativo. Questo gesto, sebbene possa sembrare insolito, rappresenta per lui una forma di rispetto e gratitudine verso il momento che sta vivendo, rendendo la sua vittoria ancora più speciale e memorabile.
Olimpiadi 2024, il programma delle gare del 29 luglio: quali italiani gareggeranno e a che ora
La giornata inizia alle ore 9:00 con il beach volley maschile, dove Samuele Cottafava e Paolo Nicolai affrontano la coppia australiana Nicolaidis/Carracher. Alle 10:00 circa vanno in scena gli ottavi di finale di Tiro con l’Arco a squadra maschili, dove l’Italia incontra il Kazakistan. Alle 12:00, Jasmine Paolini scende in campo nel secondo turno del torneo di tennis femminile. Contemporaneamente, Sollazzo gareggia nella carabina aria compressa 10 metri, e i tre schermidori italiani Guillaume Bianchi, Filippo Macchi e Tommaso Marini partecipano ai sedicesimi di fioretto individuale maschile.
Sempre alle 12:20, si disputano gli ottavi di judo femminile nella categoria -57 kg con Veronica Toniolo e quelli maschili -73 kg con Manuel Lombardo. Alle 13:00, Giorgia Piccolin compete nel primo turno singolare di tennis tavolo femminile. Un’altra gara di rilievo è alle 14:00, quando il Setterosa affronta la Francia nel girone B di pallanuoto femminile.
Nel pomeriggio, Luca Braidot e Simone Avondetto gareggiano nella mountain bike cross-country maschile alle 14:10. Successivamente, alle 15:30, Raffaello Ivaldi partecipa alla semifinale di canoa slalom C1 maschile. Alle 17:30 c’è la finale del concorso generale a squadre maschile di ginnastica artistica.
In serata, Benedetta Pilato è attesa nella finale dei 100 metri rana femminili alle 21:32, e Thomas Ceccon nei 100 metri dorso maschili alle 21:22.
Foto: Kikapress