Da qualche settimana, Papa Francesco è finito al centro dei dibattiti per via del linguaggio utilizzato in alcuni incontri trapelati sulla stampa nel quale utilizza delle parole che vanno contro la comunità LGBTQ+, considerato da moltissimi estremamente offensivo. Fino a qui, tuttavia, nessuno sembrava essere riuscito nell’impresa di rivolgersi direttamente – almeno in pubblico – al pontefice. A farlo è stato un coraggioso studente di Psicologia filippino che, durante un incontro con Bergoglio, ha preso la parola tentando di rivolgere un appello al Santo Padre, toccando non solo la questione del linguaggio ma anche quella dei diritti di inclusione in generale. Ma cosa avrà mai detto questo studente a Papa Francesco? Non ci resta che andare a scoprirlo insieme.
Papa Francesco, il rimprovero di uno studente: “smetta di usare un linguaggio anti-LGBT”
Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Nelle scorse settimane, sulla stampa internazionale, è stata diffusa la notizia che Papa Francesco abbia usato un linguaggio particolarmente forte, utilizzando la parola “frociaggine” ed esprimendo la necessità di tenere gli omosessuali lontani dai seminari.
In un recente incontro virtuale tra gli studenti della Manila University e il papa, trasmesso su YouTube, uno studente ha preso la parola per “rimproverare” il pontefice.
Jack Lorenz Acebedo Rivera, studente di Psicologia, si è mostrato in diretta con una fascia arcobaleno, esortando il papa con un appello.
“Io stesso sono emarginato e vittima di bullismo a causa della mia sessualità e la mia identità e in quanto figlio di un genitore single. Mia madre non ha potuto divorziare da mio padre. Per favore, faccia sì che sia consentito il divorzio nelle Filippine e smetta di usare un linguaggio offensivo contro la comunità Lgbt. Fa male“, ha detto. Le Filippine, infatti, sono l’unico paese al mondo oltre il Vaticano a non consentire il divorzio.
Nella sua risposta al ragazzo, papa Francesco si è espresso contro la discriminazione, senza tuttavia rispondere all’appello dello studente sul linguaggio omofobico.
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