L’Amministratore Delegato di OpenAI, Sam Altman, ha di recente fatto una confessione che i ricercatori sostengono da anni: l’industria dell’Intelligenza Artificiale sta diventando un problema anche ambientale. Durante il World Economic Forum di Davos, Altman ha ribadito questa preoccupazione, avvertendo che i sistemi AI generativi consumeranno molta più energia del previsto, mettendo sotto pressione i sistemi energetici esistenti.
Le risorse ambientali consumate dall’AI: dall’acqua all’energia elettrica
Da molti anni ormai si riflette sul fatto che la moderna tecnologia, incluso un banale motore di ricerca come Google, abbia un impatto ambientale tutt’altro che trascurabile. Altman ha indicato la fusione nucleare come una possibile soluzione, investendo nella società Helion Energy. Tuttavia, siamo ancora molto lontani dalla realizzazione di vere centrali a fusione, mentre la crisi ambientale e quella energetica sono realtà già oggi.
Oltre al consumo energetico, i sistemi generativi richiedono enormi quantità di acqua dolce per raffreddare l’hardware. Sebbene questa acqua possa essere teoricamente riutilizzata, nella pratica spesso viene gestita in modo inefficiente, e anche quando tutto funziona correttamente, l’utilizzo di così tante risorse idriche può causare carenze altrove.
Cosa potrebbe accadere in futuro
Dati gli attuali trend nell’uso dell’Intelligenza Artificiale e considerando i rischi ambientali associati, diversi scenari potrebbero verificarsi nel prossimo futuro, tra cui:
- Aumento del consumo energetico;
- Carenza delle risorse idriche;
- Emergenza ambientale.
Come preservare risorse ambientali, sviluppo tecnologico e IA?
Negli Stati Uniti si sta discutendo una nuova legge per valutare gli impatti ambientali dell’IA e stabilire standard e un quadro di reporting volontario, ma affidarsi alla buona volontà delle industrie non è quasi mai d’aiuto e può persino portare a campagne di greenwashing che fanno più male che bene.
Per affrontare problemi come questo, i governi dovrebbero intervenire in modo deciso, stabilendo priorità e regole chiare. Tuttavia, spesso i governi stessi non sono disposti o non sono in grado di prendere le iniziative necessarie, e le misure a tutela dell’ambiente e in favore dell’efficienza energetica non sono mai in cima alla lista delle priorità.
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