Elon Musk prevede un futuro dominato dai suoi robot umanoidi e da un’IA sovrumana entro il 2025: quali sono le sfide e le opportunità che ci attendono?
Immaginate di tornare a casa dopo una lunga giornata e trovare un robot che vi ha già preparato la cena, ha piegato il bucato e magari ha anche intrattenuto il gatto. Fantascienza? Non per Elon Musk, che ha appena rilanciato il suo sogno robotico con obiettivi molto concreti.
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I robot umanoidi di Elon Musk
Elon Musk ha annunciato l’obiettivo di produrre 10.000 robot umanoidi Optimus entro la fine del 2025, con possibili vendite a terzi a partire dal 2026. Questi robot saranno progettati per svolgere una vasta gamma di compiti, sia nelle fabbriche Tesla che nelle abitazioni private, assistendo gli operai in mansioni ripetitive e faticose e supportando le persone nelle loro case.
Musk ritiene che il mercato dei robot umanoidi abbia un potenziale di 10 mila miliardi di dollari, e vede in Optimus una futura fonte di entrate per Tesla. Tuttavia, ha spiegato che sviluppare un robot versatile e autonomo come Optimus rappresenta una sfida tecnologica notevole, che richiede avanzamenti significativi nell’intelligenza artificiale e ingenti investimenti. Nonostante i prototipi attuali siano ancora in fase iniziale, Musk si dice fiducioso nella capacità di Tesla di trasformare questa visione in realtà.
Elon Musk, i timori per l’umanità
La mente di Elon Musk è un campo di battaglia tra visioni audaci del futuro e profonde preoccupazioni per l’umanità. Durante un’intervista con Nicolai Tangen, CEO di Norges Bank Investment Management, Musk ha lanciato la sua “profezia“: entro il 2025 potrebbe emergere un’intelligenza artificiale sovrumana, in grado di superare l’intelletto umano: stava forse parlando dei suoi robot umanoidi?
Questa non è la prima previsione di Musk riguardo all’IA; già in passato aveva ipotizzato scenari simili, ma ora sostiene che gli sviluppi tecnologici procedano a una velocità superiore alle previsioni, anticipando così l’avvento di macchine “superintelligenti”.
Le parole di Musk, se da un lato portano una ventata di entusiasmo per l’innovazione tecnologica, dall’altro sollevano timori legittimi riguardo al futuro dell’umanità. L’idea di un’IA che supera la mente umana evoca immagini di un mondo in cui le macchine detengono il controllo, con conseguenze imprevedibili e, potenzialmente, catastrofiche per la società.
Intelligenza Artificiale, i consumi legati allo sviluppo tecnologico
Una delle sfide principali che Musk identifica nello sviluppo di intelligenze artificiali è la questione dei chip. Lui stesso ha sottolineato che per addestrare il suo modello Grok 2 sono stati necessari circa 20 mila chip Nvidia, mentre per Grok 3 ne serviranno 100 mila del modello H100. Questa corsa verso la potenza di calcolo sempre maggiore solleva domande etiche e pratiche riguardo alle risorse necessarie e all’impatto ambientale di tale sviluppo tecnologico.
Musk ha sollevato più volte l’allarme riguardo agli impatti potenzialmente negativi dell’IA, equiparando la situazione a scenari apocalittici come quelli descritti nei film di “Terminator”. Questo richiama l’attenzione sulla necessità di una regolamentazione e di un controllo accurati sull’evoluzione dell’IA, al fine di garantire che le sue potenzialità siano utilizzate per il bene dell’umanità e non a suo discapito.
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