Scrivere il proprio curriculum vitae potrebbe sembrare una questione piuttosto semplice, in realtà vengono commessi errori con una frequenza maggiore di quella che si può pensare. Quali sono dunque gli errori da non fare per non essere cestinati dai recruiter?
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Lo svela il sondaggio condotto dalla piattaforma online di annunci e offerte di lavoro Career Builder, che ha interpellato i selezionatori di aziende di tutta Europa su quali siano gli errori più frequenti nei curriculum vitae che li portano ad essere cestinati.
Errori di battitura e ‘orrori’ grammaticali
Il 31% dei selezionatori impiega meno di un minuto per valutare un c.v, il 20% meno di 30 sec: gli errori peggiori si trovano infatti nelle prime righe. Attenzione dunque a errori /orrori di ortografia, battitura. Questi sono gli scivoloni più frequenti: ben il 42%, che portano un curriculum nel cestino della carta straccia.
Anche l’occhio vuole la sua parte
Attenzione anche all’impaginazione e alla grafica: spazi irregolari, o salti di pagina indicano sciattezza. Se avete dedicato attenzione a questa parte, per non perdere le impostazioni e la formattazione ed essere certi di non incorrere in errori di visualizzazione, ricordate di esportare ed inviare il file in formato pdf.
Non fate i furbi.
Se l’annuncio fa riferimento a requisiti specifici e voi non li avete, non mandate la vostra candidatura. Il ‘ci provo lo stesso‘ il 33% delle volte non viene preso in considerazione. È sconsigliato presentare la candidatura anche se si è fuori target. Se l’annuncio è rivolto agli under 30 e voi li avete passati da qualche anno, lasciate stare. E non cercate di provarci, omettendo i dati anagrafici. La mancanza di questi dati, può irritare i recruiter.
Nel caso in cui la ‘chiamata’ faccia al caso vostro, allora personalizzate il curriculum. Ad esempio, nel descrivere le vostre competenze, utilizzate le parole chiave che l’azienda ha usato per creare l’annuncio.
Ricordate che anche per i curriculum vale il detto: il troppo stroppia.
Curriculum troppo lunghi vengono cestinati. Accade il 20% delle volte. Per i recruiting la lunghezza ideale è entro le tre pagine.
Infine ricordate che far sapere quali sono i propri obiettivi va bene, ma anche il percorso che vi ha portato fino a lì è altrettanto importante. Chi non riporta lo storico della propria carriera rischia di veder il proprio curriculum cestinato.
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