Una ricerca condotta dallo scienziato cognitivo Jeff Morgan Stibel ha suggerito un collegamento tra i cambiamenti climatici del passato e la riduzione delle dimensioni del cervello umano.
Lo studio ha analizzato dati climatici e resti umani di un periodo di 50.000 anni per comprendere come gli esseri umani si sviluppino e si adattino agli stress ambientali. Secondo lo scienziato, quando il clima si è riscaldato le dimensioni medie del cervello sono progressivamente diminuite rispetto ai periodi più freddi.
Le variazioni evolutive nelle dimensioni del cervello sembrano verificarsi migliaia di anni dopo i cambiamenti climatici e per questo sembra che l’adattamento a livello di specie richieda molte generazioni.
Tra qualche anno, quindi, l’uomo potrebbe ritrovarsi con un cervello più piccolo rispetto ad oggi? Il riscaldamento globale in corso potrebbe influire sulla cognizione umana e, insieme ad altri fattori come la cultura e la tecnologia, potrebbe contribuire ai cambiamenti nelle dimensioni del cervello umano.
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