Bastoncini di pesce, cosa contengono davvero? Il lato oscuro svelato da un nuovo test tedesco

I bastoncini di pesce, noti per la loro praticità e appeal soprattutto tra i bambini, potrebbero celare rischi nascosti e problemi di sostenibilità non trascurabili. Un’analisi condotta dalla rivista Öko-Test ha esaminato 19 marche tedesche di bastoncini di pesce, evidenziando preoccupazioni riguardo a sostanze nocive e alla mancanza di pratiche sostenibili nella loro produzione.

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La ricerca ha rilevato che la croccantezza e l’aspetto invitante potrebbero nascondere quantità eccessive di sostanze grasse dannose e di composti difficilmente degradabili. Evidenze scientifiche indicano che queste sostanze potrebbero essere cancerogene, suscitando preoccupazioni sulla sicurezza alimentare, specialmente per i bambini.

Inoltre, l’analisi ha messo in luce la mancanza di sostenibilità nella produzione. Non tutti i metodi di pesca impiegati sono rispettosi dell’ecosistema marino, con il Pollock dell’Alaska, una specie comune nei bastoncini, pescato intensivamente con reti a strascico che danneggiano l’habitat marino.

La scarsa trasparenza nella catena di approvvigionamento e le pratiche di pesca poco chiare complicano le scelte sostenibili per i consumatori. La classifica dei bastoncini ha rivelato che solo alcune marche, come Frosta, Iglo (Findus) e Ocean Sea venduti da Lidl, hanno ottenuto valutazioni accettabili.

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