Esiste una borsa di lusso accessibile? Sì e propone design raffinato, qualità artigianale e prezzo sorprendente.

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Quello degli accessori di lusso è un mondo scintillante nel quale le borse occupano un posto d’onore, anche perché sono spesso vendute a cifre da capogiro che le rendono inaccessibili ai più. Eppure, esiste una sorprendente eccezione: una borsa che riesce a unire qualità artigianale, design iconico e un prezzo insolitamente contenuto per il settore, tanto che riesce a essere la “borsa di lusso più economica al mondo“. Curioso di scoprire qual è?

Qual è la borsa di lusso più economica al mondo

Le borse di lusso sono un simbolo di status, ma il loro prezzo le rende un sogno proibito? Niente paura, esistono alcune alternative raffinate che riescono a coniugare design d’autore e accessibilità, senza rinunciare alla qualità.

È il caso della “borsa di lusso più economica al mondo“, ovvero la “Japanese” di MM6 Maison Margiela, che diventa un’icona contemporanea che si distingue per stile, versatilità e prezzo sorprendentemente abbordabile. Ispirata all’antica tecnica dell’origami, la borsa è caratterizzata da linee geometriche essenziali e una costruzione che la rende leggera ma resistente.

Nonostante il pedigree del marchio e la cura artigianale dei dettagli, si trova in commercio a cifre comprese tra 290 e 360 euro: un prezzo estremamente competitivo nel panorama del lusso, soprattutto considerando che la qualità e il design evocano l’eccellenza di modelli ben più costosi, come la celebre Birkin di Hermès.

Perfetta per chi desidera entrare nel mondo delle borse firmate senza svuotare il conto in banca, rappresenta una scelta intelligente e di stile.

Dimmi che borsa ‘di lusso’ hai e ti dirò a che categoria appartieni: la tabella virale che fa infuriare gli appassionati di moda

Sta facendo il giro del web una tabella tanto ironica quanto divisiva: svela cosa “direbbe di te” la tua borsa di lusso preferita. Il risultato è una classificazione implacabile che ha fatto infuriare fashion addicted e amanti del design.

La vetta è occupata, prevedibilmente, da Hermès: la celebre Birkin, con prezzi che arrivano a superare i 100mila euro, è riservata ai cosiddetti “filthy rich“, gli “schifosamente ricchi”. Subito sotto troviamo Chanel, con le sue borse dal prezzo triplicato negli ultimi anni che sono da “Boss Lady“.

Poi ci sono Dior e Gucci, etichettate come status symbol per le élite mondane, la prima da “Elegant Rich Beauty“, la seconda da “Glowing Rich“, ovvero “ricca che scintilla”. Segue Celine, la borsa di chi è “ricca di seconda generazione“.

La tabella poi assegna le borse Bulgari alle “Single Modern Lady“. Le borse Delvaux alle “Supervisor“. Quelle Louis Vuitton? Alle impiegate d’ufficio! Chiudono le MCM, riservate alle​ “Studentesse“.

Apriti cielo: il web si è scatenato. “Che tipo di impiegata può permettersi una Louis Vuitton?”, si legge tra i commenti, fra accuse di snobismo e difese appassionate. Altri ironizzano: “Preferisco avere 3.000 euro dentro la borsa, piuttosto che spendere 3.000 euro per la borsa!”

Photo credits: Shutterstock