Questa città sta diventando inabitabile: caldo record, animali che muoiono per le temperature estreme e un futuro incerto. Scopri cosa sta accadendo
Esiste un luogo sulla Terra dove il caldo è talmente estremo da risultare letale non solo per l’uomo, ma anche per la fauna locale. A Kuwait City, capitale del Kuwait, le temperature raggiungono livelli così elevati che pesci e cavallucci marini vengono letteralmente cotti nelle acque del Golfo Persico, mentre gli uccelli, incapaci di sopportare l’afa, precipitano dal cielo. Questo fenomeno drammatico è il risultato dell’innalzamento delle temperature globali, che stanno trasformando la città in un ambiente sempre più ostile alla vita. Ma cosa sta succedendo esattamente in questo angolo del Medio Oriente?
Nel 2016, una stazione meteorologica nel nord del Kuwait ha registrato una temperatura record di 54°C, tra le più alte mai documentate al mondo. Questo valore è superiore persino alle ondate di calore europee più estreme, come quella del 2023 in Italia, dove le temperature hanno raggiunto i 47°C. Inoltre, nel 2021, il paese ha registrato più di 19 giorni consecutivi con temperature superiori ai 50°C, e si teme che il 2024 possa superare questo record.
Le temperature così elevate stanno causando eventi estremi, come la morte improvvisa di uccelli che cadono dal cielo e il surriscaldamento dell’acqua marina al punto da far bollire i pesci. Anche le tempeste di sabbia sono diventate più frequenti e violente, complicando ulteriormente le condizioni di vita. Gli edifici, prevalentemente costruiti in cemento, trattengono il calore e rendono difficile trovare riparo.
L’aumento delle temperature è strettamente legato ai cambiamenti climatici, e gli scienziati prevedono che entro la fine del secolo la temperatura media del Kuwait possa aumentare di circa 6°C. Se questa tendenza continuerà, la mortalità legata al caldo potrebbe aumentare dal 5,1% all’11,7%, con punte fino al 15% tra la popolazione non kuwaitiana.
Per combattere il caldo, circa due terzi del consumo elettrico delle abitazioni è destinato all’uso dell’aria condizionata. Tuttavia, il paese ha uno dei più alti livelli di emissioni di CO₂ al mondo, superato solo da Bahrain e Qatar, e i suoi sforzi per la riduzione delle emissioni sono limitati: al COP26 ha annunciato un obiettivo di riduzione del 7,4% entro il 2035, molto inferiore rispetto agli standard internazionali.
Nonostante la crisi climatica in atto, il Kuwait continua a dipendere fortemente dai sussidi statali per l’energia e l’acqua desalinizzata, che incentivano un consumo elevato piuttosto che soluzioni sostenibili. Se le politiche non cambieranno, il paese rischia di affrontare conseguenze ambientali drammatiche, tra cui inondazioni, siccità, perdita di biodiversità e danni irreversibili all’ecosistema.
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