Katy Perry e altre celebri donne hanno volato nello spazio con Blue Origin, il primo volo interamente al femminile, ma quanto inquina un volo del genere? Se questo evento simbolico che celebra la conquista dello spazio da parte della donna, solleva anche una serie di interrogativi sull’impatto ambientale di questi viaggi esclusivi. Dietro l’entusiasmo per la “passeggiata” nello spazio, si nasconde un prezzo ben più alto che tutti, nessuno escluso, siamo chiamati a pagare.
Quanto inquinano i razzi delle “passeggiate nello spazio” come Blue Origin di Jeff Bezos?
La missione NS-31 di Blue Origin è stata il primo volo spaziale tutto al femminile. Si tratta di un evento che celebra l’empowerment e la conquista dello spazio da parte delle donne. Anche c’è un altro lato della medaglia, ben più oscuro e meno da festeggiare: quanto inquina la passeggiata spaziale come quella sul razzo Blue Origin di Jeff Bezos?
I dettagli li conosciamo tutti. Il volo è durato appena 11 minuti. Un tempo brevissimo che ha fatto godere alle ospiti del razzo pochi attimi di microgravità.
La verità, però è che solo questo breve viaggio genera fino a 100 tonnellate di CO₂. A questi si sommano ossidi di azoto e particelle di fuliggine, che contribuiscono in modo significativo all’inquinamento atmosferico e al riscaldamento globale.
Nel pieno di una crisi climatica, questi voli esclusivi diventano il simbolo di un lusso che il Pianeta non può più permettersi. Se la maggior parte della popolazione mondiale è chiamata a ridurre consumi, viaggi e sprechi, i voli spaziali dei super-ricchi come Jeff Bezos diventano parchi giochi personali, lasciando dietro di loro un’impronta ecologica pesantissima.
La space industry promette innovazioni future e razzi “più verdi”, ma al momento i numeri parlano chiaro: ogni lancio è un colpo mortale inferto all’ambiente. L’ennesimo.
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