Il 1° febbraio si festeggia Santa Brigida: il rito della sciarpa benedetta da fare nella notte. Scopri in cosa consiste!
Oggi, nella notte tra il 31 gennaio e il 1° febbraio, in occasione delle celebrazioni della festa di Santa Brigida d’Irlanda, tra mito e devozione c’è un’aura di magia e di spiritualità. La santa rappresenta una figura leggendaria, protettrice della fertilità, della guarigione e della natura. L’antica tradizione vuole che in questa notte speciale vada ad assottigliarsi quel confine tra il mondo terreno e quello spirituale, tanto da permettere alla santa di attraversare la terra e lasciare il suo tocco benevolo su tutti coloro che la invocano con fede. Si tratta di un affascinante rituale che si ripete, anno dopo anno, un gesto semplice e carico di significato, che affonda le proprie radici nella saggezza popolare. Ma in cosa consiste il rito della notte di Santa Brigida? Se vuoi scoprirlo anche tu, guarda il nostro nuovo video!
Il rito della notte di Santa Brigida da fare la notte del 31 gennaio
Il 1° febbraio cade la festa di Santa Brigida d’Irlanda e, nella notte precedente, è tradizione compiere un rito che ha il sapore della tradizione.
Nella notte tra il 31 gennaio e il 1° febbraio, infatti, le famiglie irlandesi e chiunque voglia ricevere la benedizione di Santa Brigida lasciano all’aperto tessuti come sciarpe, scialli o fazzoletti. Si narra che, mentre la santa percorre il mondo, tocchi questi tessuti, infondendo loro una vera e propria benedizione.
La sciarpa benedetta diventa quindi un prezioso oggetto da custodire per tutto l’anno. Secondo la tradizione, il suo tocco conferisce protezione e capacità curative: viene usata per lenire mal di testa, dare conforto ai malati, proteggere neonati e animali, e persino per accompagnare con dolcezza chi è in punto di morte. Inoltre, ripetere il rito ogni anno, accrescerebbe il potere della sciarpa.
Si tratta dunque di un momento di connessione profonda, tanto con il mondo divino quanto con la natura, in cui il cielo e la terra sembrano sfiorarsi.
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