Siamo abituati a vedere Kate Middleton composta e austera, nel look e nell’acconciatura, con un make up sobrio e un aplombe perfetto in ogni occasione, ma per i suoi 40 anni si è regalata un’esperienza “di pura gioia”.
A immortalarla e renderla già iconica è stato Paolo Roversi, l’occhio dietro molte copertine di Vogue, il calendario Pirelli o Zara Atelier (solo per citare alcuni tra i più recenti progetti).
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Ha fotografato le modelle più famose al mondo, da Kate Moss a Natal’ja Vodjanova passando per Tilda Swinton o Milla Jovovic.
La sua fotografia è rivelazione e ha una carica emotiva unica: Roversi è alla ricerca della suggestione, del sussurro, non della riproduzione nuda e cruda e si avvale di tecniche come il light painting per far emergere il chiaroscuro nelle sue immagini.
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Per quanto riguarda Kate Middleton, l’ha immaginata come la Angelica del Gattopardo di Luchino Visconti solleticando anche la rinomata passione della duchessa per l’arte italiana.
Come mai prima d’ora la moglie di William è apparsa allo stesso tempo forte e libera, felice e potente:
“Ogni giorno è mitragliata dai fotografi ma non abituata a posare; conoscendo le mie foto con le modelle era un po’ timorosa nell’affrontare una vera e propria seduta, che ha richiesto poi circa quattro ore di lavoro. Ma una volta cominciato sarebbe stato facilissimo, l’ho rassicurata. E così è stato” ha ricordato Roversi al Corriere della Sera.
Lo scopo era immortalare una donna contemporanea ma con radici ben piantate: i capelli sciolti e senza piega – mai visti così – rendono Kate naturale nella sua bellezza, lo sguardo felice e intenso con il sorriso rassicurante la rendono capace di “portare speranza al mondo intero con la sua energia positiva“.
Ma come è riuscito a catturare quell’energia positiva? “L’ho fatta danzare davanti all’obiettivo” ha confessato il fotografo ravennate, eliminando in un solo colpo la pesantezza delle regole della vita di corte.
Il risultato è un’immagine di Kate eterea ed eterna insieme, effimera e perenne contemporaneamente, il ritratto di una regina 3.0.
Foto: kikapress/Paolo Roversi