Un mare di polemiche ha travolto la famiglia reale inglese dopo la pubblicazione di una foto che riguarda il principino George. Il primogenito di William e Kate è stato immortalato mentre sorridente e felice gioca con una pistola giocattolo.
Il bambino, sotto i riflettori fin dalla nascita, si trovava insieme alla mamma e alla sorellina Charlotte: i tre erano seduti su un prato mentre il papà partecipava a un evento di beneficenza, il Trofeo Maserati Royal Charity Polo al Beaufort Polo Club di Tetbury, nel Gloucestershire.
L’immagine, per quanto comune, ha scatenato sconcerto in tutto il Paese tanto che ora molte mamme si chiedono se sia giusto o meno far giocare i propri figli con armi giocattolo, che inneggiano alla violenza.
Secondo molti esperti, più che di violenza bisogna parlare di aggressività: quest’ultima, sostiene ad esempio la dottoressa Manuela Arenella, psicologa psicoterapeuta specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza, è un’energia vitale importante per gli esseri umani.
Nei bambini, l’aggressività può esprimersi attraverso il gioco, che diventa uno strumento per sfogare rabbia e sentimenti negativi, ma in un contesto simbolico quale è il gioco appunto, certi che nessuno mai si farà male.
Ogni genitore, conclude la dottoressa, è libero di scegliere di far giocare i propri bambini con i giocattoli che ritiene più idonei alla loro crescita e al loro sviluppo. Allo stesso tempo bisogna essere consapevoli che, anche senza un’arma giocattolo, il bambino troverà comunque il modo di manifestare quegli aspetti emotivi legati alla rabbia e al conflitto.