L’anno nuovo è appena iniziato, e questo vuol dire che in cucina o sulla scrivania abbiamo già messo il calendario del 2022. Ma sapete che quest’anno potete riutilizzare quello del 2011? Non è uno scherzo e non è l’ultima trovata degli ecologisti. È tutto vero e ora vi spieghiamo il perché di questa curiosa coincidenza.
Come riporta il sito Infinitynews.it, possono esserci solo 14 modelli di calendario. Qualsiasi calendario si ripete in un intervallo minimo di 6 anni e un intervallo massimo di 40 anni. Tutti questi 14 modelli si verificano almeno una volta in un intervallo minimo di 25 anni (per esempio 2000 – 2024) e un intervallo massimo di 40 (ad esempio 1889 – 1928).
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Come funzionano i calendari degli anni non bisestili…
I calendari degli anni non bisestili si ripetono ogni 6 anni. Quindi quello del 1900 si ripete nel 1906, quello del 2017 si ripete tale e quale nel 2023. I calendari degli anni non bisestili si ripetono ogni 11 anni. Il calendario dell’anno 2018 quindi si ripete nel 2029, quello del 2019 nel 2030, con alcune eccezioni che evitiamo di spiegare per non complicare troppo il discorso. D’altronde, si sa, quando ci sono i numeri di mezzo si va presto nel pallone.
… e quelli degli anni bisestili
Che cosa succede invece al calendario di un anno bisestile? Si ripete dopo 40 anni, negli anni ’70 e ’80 di un secolo che finisce in un anno non bisestile. Ad esempio: quello dell’anno 1872 si ripete nel 1912. Oppure dopo 12 anni, negli anni ’90 di un secolo che termina in un anno non bisestile. Quindi quello dell’anno 1892 si ripete nel 1904. E, infine, dopo 28 anni. Ad esempio: il calendario dell’anno 2020 si ripete nel 2048.
Il calendario del 2022
Dopo questo lungo excursus numerico, se per caso avete ancora in casa un calendario del 2011 non buttatelo. Potete infatti riutilizzarlo per l’anno appena iniziato. E a questo punto non buttate il calendario del 2022: tornerà utile, tra gli altri, anche nel 2033.
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