La montagnaterapia è un innovativo approccio terapeutico che utilizza l’ambiente montano per favorire il benessere e la riabilitazione di persone affette da varie problematiche fisiche e psicologiche. Si basa sull’idea di sfruttare la montagna come strumento terapeutico, integrando conoscenze culturali e tecniche legate alla natura.
In Trentino, la collaborazione tra l’Azienda provinciale per i servizi sanitari e la Società alpinisti tridentini ha portato alla promozione della montagnaterapia nel contesto sanitario locale. Questo approccio terapeutico, nato negli anni ’80 e ’90 in Europa, ha continuato a evolversi coinvolgendo una vasta gamma di partecipanti.
Nel nostro paese il Club Alpino Italiano ha svolto un ruolo fondamentale nell’organizzazione e promozione di iniziative di montagnaterapia, dimostrando l’impegno della comunità alpinistica verso il benessere delle persone. L’Italia offre infatti numerose opportunità per beneficiare della montagnaterapia durante le vacanze estive.
I luoghi montani italiani, come le Alpi e gli Appennini, offrono un ambiente ideale per praticare attività terapeutiche e rigenerative per la salute mentale. In particolare, le iniziative promosse dal Club Alpino Italiano (CAI) potrebbero offrire esperienze strutturate di montagnaterapia in diverse località montane italiane. Quindi, potresti considerare una vacanza estiva proprio in una di queste località per beneficiare della combinazione unica di bellezza naturale e opportunità terapeutiche offerte dalla montagna.
Non farti ingannare dai bellissimi boschi e dal lago con acque trasparenti: questo posto in montagna è tra i siti più inquinati d’Italia
In Italia sono ben 44 le aree del Paese che superano i limiti di inquinamento stabiliti dalla legge, mettendo a rischio la salute di circa sei milioni di persone. Le malattie correlate a questo inquinamento sono gravi e comprendono tumori, malattie respiratorie, circolatorie, neurologiche e renali. La fonte di queste informazioni è il ministero della Salute, che fornisce dati ufficiali. Tra i luoghi, spiccano anche località “insospettabili”, come Bolzano e Trento.
A Bolzano, ci sarebbe un eccesso di mortalità per condizioni legate alle demenze, probabilmente causate dall’impianto per la produzione di alluminio e magnesio presente nella zona. A Trento Nord, l’inquinamento del suolo dovuto alle attività industriali passate, come la produzione di piombo tetraetile, è associato a un aumento della mortalità per tumore del colon-retto sia negli uomini che nelle donne.
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