Rispetto a qualche decina di anni fa, oggi l’inglese è molto più conosciuto fra i madrelingua italiani: il risultato però, come spesso capita, è che quello che si crede di padroneggiare ha poco a che fare con la vera lingua inglese.
Sono entrati infatti di diritto nel nostro vocabolario di uso quotidiano termini come check in, brunch, spoiler, feedback, smartphone, wireless, social e via dicendo, in un elenco che potrebbe diventare lunghissimo. Questo però non significa che gli italiani conoscono di più l’inglese rispetto al passato, anzi: il Rapporto EPI – English Proficiency Index 2018 di EF Education mette gli italiani al 34° posto nel mondo per livello medio di competenza nella lingua inglese e al 24° in Europa, preceduti anche dalla Francia (e chi è mai stato in Francia sa come i cugini apprezzino l’inglese…)
L’italiano tende a compiere alcuni errori quando tenta di parlare in inglese, dovuti soprattutto alla completamente differente costruzione grammaticale, lessicale e sintattica delle due lingue: vediamo quali sono i 5 errori più diffusi.
Inglese, i 5 errori più comuni
A dare più grattacapi agli italiani, nonostante siano argomento di lezione in tutte le scuole, sono i “false friend”: parents non vuol dire parenti ma genitori, library biblioteca e non libreria, argument significa litigio e non argomento. Ce ne sono molti altri e finiscono sempre per far sbagliare i nostri connazionali.
Traduzione letterale: questo è l’errore più comune nel quale incorrono gli stranieri in generale e gli italiani in particolare. Esistono espressioni idiomatiche (tra le più semplici “I cant’ wait” come “Non vedo l’ora” e non come “Non posso aspettare”), ma anche errori di articolo (la scorsa notte non è The last night, ma solo last night), di preposizione (Tizio è sposato con una ragazza francese sarà Tizio is married to a French girl e non Tizio is married with a French girl). E molti altri.
Sorry ed excuse me: non si usano indifferentemente, perchè la formula per scusarsi è sorry, mentre excuse me serve a richiamare l’attenzione di qualcuno.
Doppia negazione: è una costruzione molto usata in italiano, assolutamente no in inglese. Non ho visto nessuno non può essere tradotto come I didn’t see nobody, ma con I didn’t see anyone
Errori da penna rossa: alcuni errori, soprattutto nella forma scritta, sono terribili e ricorrenti fra noi italiani. Ecco quindi people usato all’italiana, come “gente”, quindi con verbo al singolare invece che al plurale, o forme verbali alla terza persona senza la S finale, oppure ancora la descrizione di azioni continuate nel tempo senza utilizzo di present perfect continuos (non si dice “I live here from 2 years”, ma “I’ve been living here for 2 years”)
Capita anche a voi? Tranquilli, non è proprio tutta colpa nostra: secondo l’insegnante di lingua inglese (e conduttore televisivo) Peter Sloan, dipende molto da come l’inglese viene insegnato nelle scuole, puntando tutto sulla grammatica e poco sulla conversazione.
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