L’attrice si è recata sul confine tra Polonia e Bielorussia per testimoniare la tragedia umanitaria in corso

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Kasia Smutniak non si tira indietro. E soprattutto non vuole voltare la faccia dall’altra parte. Ecco perché l’attrice si è recata in Polonia per testimoniare che cosa sta accadendo nel suo paese natale. Kasia è sempre in prima linea per le donne, le minoranze e gli invisibili, e questa sua nuova battaglia è l’ennesima conferma.

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Kasia Smutniak in Polonia

In particolare, Kasia Smutniak si è recata sul confine della Polonia con la Bielorussia per fotografare la tragedia umanitaria in corso. Ne è nato un reportage andato in onda venerdì 19 novembre a “Propaganda Live”, del quale ha condiviso un estratto sui social. “D’istinto, curiosità o dolore. Poco importa. Ho preso la decisione di andare sul confine Polonia – Bielorussia in pochi secondi”, ha scritto l’attrice su Instagram.

Il reportage

Una scelta fatta di pancia per testimoniare che cosa sta accadendo in quelle terre. “Sono qui per dirvi che lì si muore, da soli, spaventati, di fame e di freddo, nei boschi più antichi d’Europa. Tutto questo è assolutamente inaccettabile”. Quindi il suo ringraziamento alle Organizzazioni umanitarie che operano sul posto e meritano sostengo, formate da persone definibili a buon diritto eroi. “Con le loro azioni non solo salvano vite ma difendono la nostra umanità” continua Kasia Smutniak.

Il suo pensiero sui social si conclude con parole forti: “Non è il momento di voltare lo sguardo, non abbiamo la scusa di dire non lo sapevo. Non permettiamo di far entrare di nuovo nella nostra quotidianità il mostro dell’indifferenza. Non è vero che non sapendo verremo scagionati. Non nel 2021″.

Che cosa sta succedendo in Polonia

I migranti partono dal Medioriente e arrivano in Bielorussia con il favore del governo che concede i visti. Poi restano ammassati al confine polacco. L’accusa da parte dell’Ue, come riporta Elle.com, è che Minsk spinga i profughi verso il confine con l’intenzone di mettere in difficoltà l’Unione europea. L’Ue ha mobilitato 700mila euro per cibo, coperte e kit di primo soccorso, ma la presidente della Commissione accusa: “Il regime bielorusso deve smettere di adescare le persone, mettendo a rischio le loro vite”.

Foto: Kikapress