Gli additivi alimentari sono aggiunti a praticamente tutto quello che noi compriamo dagli scaffali del supermercato: servono, in parole povere, a conservare gli alimenti e a mantenerli commestibili, a colorarli, renderli morbidi, saporiti e gustosi.
Le quantità di additivi aggiunte ai cibi sono controllate con grande rigore perchè non superino certi massimali, oltre i quali diventano pericolosi per l’organismo: anche nelle quantità minime però hanno degli effetti su di noi.
Secondo l’ultima ricerca condotta dalla Georgia State University (Fonte Focus.it) e pubblicata su Scientific Reports, gli additivi avrebbero degli effetti collaterali sul nostro intestino e di riflesso sul nostro cervello. E’ noto infatti, anche se non del tutto chiarito, il rapporto fra le funzioni intestinali e quelle nervose, tanto che a volte l’intestino viene chiamato secondo cervello.
La ricerca si è concentrata su due emulsionanti molto comuni, il polisorbato 80 e la carbossimetilcellulosa: studiando la reazione dei topi gli accademici si sono resi conto che la loro somministrazione ha come effetto disturbi d’ansia e problemi di interazione sociale.
Gli additivi, come dimostrato dalla ricerca, hanno un effetto di infiammazione cronica sul nostro intestino e questo porta a diverse conseguenze: oltre alle già note patologie come Morbo di Chron e colite ulcerose, anche disturbi legati allo stato dell’umore. Nei topi maschi si è evidenziato un aumento dell’ansia, nelle femmine una riduzione delle interazioni sociali.
Un elemento in più, quello che ci arriva da questa ricerca, per orientare le nostre scelte in fatto di alimentazione.