Giovedì 1° luglio andrà in scena il secondo capitolo della saga “William e Harry dopo la Megxit”: l’occasione sarà lo svelamento di una statua in onore di Lady Diana che avrebbe compiuto 60 anni.

La tensione è già palpabile e il duca di Sussex sa che non può sbagliare alcuna mossa se vuole recuperare con la Royal Family dopo quanto dichiarato nell’intervista ad Oprah e successive esternazioni.

Ma chi ci sarà della Famiglia ad accoglierlo? Praticamente nessuno!

Se è confermato che per i giorni di quarantena soggiornerà presso Frogmore Cottage, ospitato dalla cugina Eugenia di York, alla cerimonia in onore di Diana – che si terrà a Kensington Palace – non sarà presente né il padre Carlo né la nonna, la Regina Elisabetta.

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La sovrana non prenderà parte all’evento perché sarà in Scozia insieme al figlio per una visita progettata per promuovere l’innovazione e la cultura del paese. Durante la sua visita soggiornerà presso il Palazzo di Holyroodhouse a Edimburgo e visiterà enti di beneficenza e imprese nella capitale scozzese, Glasgow e Stirling.

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Pare invece che sarà presente Kate Middleton dopo un primo passo indietro: come riporta il Daily Mirror, infatti, la duchessa di Cambridge ha seguito il progetto sin dall’inizio e ci tiene a vederne l’epilogo, senza contare che – come è già successo durante il funerale di Filippo – è stata l’unica a riuscire ad avvicinare William e Harry.

Tenterà il miracolo anche stavolta?

Considerato da sempre inviso a Carlo, Harry potrebbe essere la pecora nera della famiglia perché in realtà non appartenente ad essa. Tante le voci, all’epoca, sul fatto che non fosse figlio del Principe di Galles ma dello storico amante di Lady Diana James Hewitt e ora una perizia biometrica fatta fare da Ezio Denti, investigatore privato e criminologo, confermerebbe questi rumors.

L’esperto ha confrontato i volti dei tre uomini analizzando 80 punti nodali per ritrovare delle somiglianze attraverso precisi algoritmi e complessi calcoli. Ebbene tra il volto di Carlo e quello di Harry non ci sarebbero punti in comune: mancherebbe soltanto il test del DNA per provare quanto scoperto da Denti.