Tiziano Ferro contro il Festival di Yulin
Festival di Yulin e la pratica barbara su cani e gatti: Tiziano Ferro posta un video di protesta. Ecco cosa accadrà durante il Festival cinese a cani e gatti
Il Festival di Yulin
In occasione del solstizio d’estate, nella città cinese di Yulin ci si prepara per il Dog Meat Festival, un evento crudele durante il quale migliaia di cani vengono barbaramente uccisi per poi essere cucinati e mangiati nel corso della manifestazione.
Il Festival di Yulin
Una vera e propria barbarie, che non solo infligge crudeli torture ai poveri animali richiusi in strettissime gabbie, ma che diventa un rischio per la salute umana: i cani, infatti, vengono macellati senza alcun controllo sanitario, violando le norme cinesi sull’utilizzo della carne di cane che in Cina può essere consumata ma seguendo precise regole.
Allarmanti, su questo fronte, i dati del Ministero della Sanità cinese, secondo cui ogni anno muoiono tra le duemila e le tremila persone per aver contratto la rabbia.
Il post di Tiziano Ferro
Ad accendere i riflettori su questo macabro festival è Tiziano Ferro che in un video postato sui social chiede a tutti i suoi fan di sostenere la manifestazione di protesta che si terrà il prossimo 21 giugno, giorno del Festival, davanti all’Ambasciata cinese a Roma dalle ore 10 alle ore 12.30 per chiedere l’abolizione dell’evento.
Festival Yulin
I manifestanti chiedono anche il divieto di consumare carne di cane e gatto in Cina, così come già avviene in altri Paesi asiatici come Filippine, Singapore e Hong Kong.
Significativo l’appello del cantante: “Io e gli animalisti italiani chiediamo di aiutarci a fermare questa barbarie perché la civiltà possa regnare”.
Orrore al Festival di Yulin
Sono raccapriccianti le foto che si trovano sul web riguardo al Festival di Yulin. In particolare, questa ha provocato molto sdegno i rete: decine e decine di cani uccisi, distesi su un bancone, pronti per essere consumati.
Nella tradizione occidentale, ma di recente anche in numerosi Paesi asiatici, cani e gatti sono considerati più che semplici animali, fanno parte della famiglia e nessuno mai si sognerebbe di portarli a tavola come pasto.
Una tradizione, quella cinese, che cozza con le nostre abitudini e fa indignare non solo gli animalisti, ma chiunque abbia a cuore i diritti di questi poveri esseri indifesi.