Il tonno in scatola è una vera benedizione per chi non ha molto tempo per cucinare ma deve chiaramente nutrirsi. Del resto non sempre si può uscire a cena, a meno che non si disponga di uno stipendio molto importante.
Il tonno, dicevamo, sta bene un po’ con tutto, esattamente come il blu nei nostri armadi. Arricchisce gustose insalate, si sposa alla perfezione tra due fette di pane e in una piadina. Dietologi e nutrizionisti lo consigliano per il suo apporto proteico e l’alto contenuto di acidi grassi Omega-3.
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L’importanza degli Omega-3
Questi ultimi sono fondamentali nella dieta di chiunque perché aiutano a sviluppare le difese dell’organismo contro varie patologie. Quando si è carenti di Omega-3 infatti si possono presentare malattie che potenzialmente portano a deficit neurologici, del sistema immunitario e infiammatori.
I pericoli del tonno in scatola
Il tonno in scatola quindi è un ottimo alimento, purtroppo però è anche una pericolosa fonte di mercurio per il nostro corpo. A dimostrarlo, come riporta Greenme.it, sono stati diversi studi.
Come se non bastasse il tonno in scatola contiene anche alti livelli di istamina, che se presente in eccesso può portare danni alla salute.
Con cosa sostituire il tonno
A questo punto, dunque, appare chiaro che bisogna trovare un’alternativa al tonno che contenga ugualmente Omega-3. La frutta secca, ad esempio, fornisce apporto proteico ed è anche fonte di acidi grassi Omega-3. La si può aggiungere ai cereali che usiamo per la prima colazione, o può essere l’ingrediente per una buona granola fatta in casa, o ancora costituire un delizioso spuntino per placare la fame.
Per assicurarsi la giusta quantità di Omega-3 e Omega-6 vanno benissimo anche i semi oleosi. Pure questi sono buoni a colazione, così come per la preparazione di insalate, pesti e sughi. Non dimentichiamoci infine che possiamo assumerli anche in forma di olio, come l’olio di semi di lino oppure quello di semi di canapa.
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