Per chi soffre di diabete il binomio frutta e glicemia è sempre alquanto delicato. Si tende molto spesso a pensare che i diabetici dovrebbero stare ben lontani dalla frutta, ad eccezione della mela. La realtà invece è diversa. Certamente si consiglia il consumo di frutti che contengono zuccheri ad assorbimento rapido, ma questo non vuol dire che il resto sia del tutto proibito.
Frutta e glicemia, cosa bisogna sapere
Non si può discutere il fatto che alcuni frutti contengano una maggiore percentuale di zuccheri, ma ciò non giustifica un loro completo allontanamento dalla tavola di chi soffre di diabete. Bisogna sempre tenere in conto, infatti, che la quantità totale di carboidrati ricavati da un determinato cibo (il cosiddetto carico glicemico) spesso è più importante della loro qualità (indice glicemico). Che cosa vuol dire? Che con le dovute accortezze si può consumare anche frutta zuccherina, come riporta il sito Fondazioneveronesi.it.
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Per i diabetici una porzione di frutta non dovrebbe mai contenere più di 15 grammi di carboidrati. La grandezza di questa porzione varia in base al contenuto di carboidrati presenti nel frutto in questione. Sarà ovviamente maggiore per quelli a basso indice glicemico e minore per la frutta che contiene più zuccheri. Se si rispetta questa indicazione, l’impatto dei due cibi sui livelli di glucosio nel sangue sarà molto simile, anche se non identico. Oltre al contenuto in zuccheri, infatti, è importante valutare la ricchezza in fibra e la forma con cui l’alimento si assume.
I frutti da evitare e quelli da preferire
Ma spostando la questione su un piano prettamente pratico, quali sono i frutti da evitare e quali quelli da assumere se si soffre di diabete? Quelli da consumare con parsimonia sono: cachi, fichi, banane, uva, frutta secca, canditi e frutta sciroppata. Attenzione anche ai succhi di frutta industriali, perché molto spesso contengono zuccheri aggiunti.
Semaforo verde invece, che non vuol dire farne indigestione, a mele, pere, nespole, fragole, albicocche, arance, pesche e lamponi.
Nota: il presente articolo è il frutto di una ricerca e di una elaborazione di notizie presenti sul web. Con la presente l’autore, la redazione e l’editore declinano ogni responsabilità e invitano i lettori ad eseguire un’attenta verifica e a rivolgersi sempre ad un medico specialista.