L’Autunno è arrivato e ciò significa che inizia anche la stagione delle amate castagne! Oltre che gustose fanno anche bene alla salute, ma attenzione alle controindicazioni per i suoi effetti collaterali sull’intestino.
Le castagne ottime alleate della salute ma attenzione: non fanno bene a tutti
Le castagne sono i frutti del castagno. Si differenziano dai marroni per la forma rotondeggiante e piccolina, la buccia più spessa e il colore più chiaro.
Ma analizziamo con calma i “pro” e i “contro“: dal punto di vista nutrizionale, le castagne sono ricche di carboidrati, fibre, proteine e sali minerali. Sono anche una buona fonte di vitamine del gruppo B e non contengono colesterolo.
I valori nutritivi delle castagne sono validi alleati per tante patologie:
- le fibre per contrastare la stitichezza
- il ferro per combattere l’anemia
- l’assenza di colesterolo per evitare il colesterolo alto
- l’acido folico per prevenire le malformazioni al feto nelle donne incinte
- Il fosforo per rafforzare la memoria
- e tanto altro ancora come stress, stanchezza
Le castagne però non fanno bene a tutti: ecco le controindicazioni e chi deve evitarle per non soffrire di effetti collaterali sull’intestino.
Le castagne, se mangiate crude, possono provocare effetti collaterali sull’intestino, specialmente per chi soffre di intestino irritabile. Infatti, l’elevato numero di fibre e carboidrati sono la causa di gonfiore intestinale e di meteorismo. È buona abitudine, quindi, quella di consumarle cotte così da non soffrire di problemi intestinali, cattiva digestione o gastrite.
Quindi in sintesi ecco tutti contro: è sconsigliato consumare castagne per non gravare sui problemi di:
- Colon irritabile e stipsi
- Diabete
- Colite
- Obesità
Non mangiare le castagne a fine pasto se
prima hai mangiato la frutta fresca: ecco perché non dovresti mai farlo
Le castagne sono ricche di calorie e non si devono consumare più di tre volte alla settimana. Il suggerimento quindi è di mangiarle con moderazione, limitandosi a 6-7 castagne al giorno ed evitare di abbinarle nello stesso pasto ad altri cibi ricchi di amidi come la pasta, il pane, le patate e di zuccheri facilmente assorbibili compresa la frutta fresca. Il rischio è di aumentare il carico glicemico del pasto e stimolare una maggiore produzione di insulina, un ormone che favorisce il sovrappeso.
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