Pasta scotta, fa ingrassare davvero? Risponde la scienza

Cuocere troppo la pasta fa male e fa ingrassare? Attenzione ai rischi

Con l’arrivo della bella stagione siamo più propensi a rimetterci in forma e eliminare del tutto i carboidrati dalla dieta potrebbe essere una soluzione da prendere in considerazione anche se fondata su basi sbagliate (ECCO COSA SUCCEDE SE SMETTIAMO DI GETTO DI MANGIARE PANE E PASTA). A incidere è il modo e il tempo in cui si cuoce la pasta: se è scotta, andiamo incontro ad alcuni rischi per la nostra salute.

Non consumare affatto un macronutriente così importante porta ad uno scompenso nel regime alimentare, dunque pasta e riso sì, ma con alcune chiare indicazioni da seguire per evitare altri chili di troppo dopo quelli già presi in queste settimane di quarantena.

Attenzione in primis al grado di cottura della pasta: se è scotta fa ingrassare davvero?

La scienza ci viene in soccorso spiegandoci che è certamente preferibile consumare pasta al dente perché l’indice glicemico – ovvero il livello di zucchero nel sangue – è 41. Quando invece la pasta è troppo cotta o addirittura scotta questo indicatore sale di parecchio provocando di fatto un aumento di peso.

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Ma perché la pasta scotta fa ingrassare? Ecco i rischi maggiori

La risposta risiede nella interazione tra amido, acqua e grano: l’acqua bollente infatti idrata i granuli di amido che sono imbrigliati nel glutine, ma più tempo passa, più le molecole di amido vengono scomposte con la conseguenza che assimileremo maggiormente i carboidrati.

Inoltre, stando ai risultati di una ricerca condotta da un team di ricercatori della Columbia University, nel momento in cui i legami tra le molecole di amido vengono a rompersi a causa della cottura prolungata, diminuiscono di molto i benefici dell’assunzione di pasta.

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Si perdono infatti vitamine del gruppo B che sono deputate a fornirci energia, dunque non soltanto aumenta l’indice glicemico, ma gli zuccheri non vengono neanche completamente trasformati in “carburante”.

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Senza contare che la pasta scotta risulta poco digeribile poiché, diventando collosa, gli enzimi che intervengono nel processo digestivo, hanno maggiore difficoltà a disgregarla in parti più piccole.

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