L’olio d’oliva ha molte proprietà nutritive fondamentali ed è il condimento per eccellenza da usare in un regime alimentare sano. Ma come districarsi tra le tante varianti e tipologie, come fare a capire se siamo di fronte ad un olio di buona qualità? Ci sono dei parametri che possono aiutarci a capire. Vediamo quali sono.
Come riconoscere un olio d’oliva di buona qualità: i parametri da tenere d’occhio
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In commercio ci sono tantissime varietà di olio di oliva con prezzi che oscillano da quelli economici a quelli più cari. Packaging accattivanti, nomi ad effetto: come fare a capire se stiamo comprando un olio d’oliva di buona qualità? Procediamo con ordine. La prima cosa che salta all’occhio è la confezione; è importante che il prodotto sia protetto dalla luce quindi optate per contenitori in acciaio inox, o in vetro scuro che abbiano una chiusura ermetica e perché no anche il tappo anti-rabbocco.
Una volta indirizzata la vostra scelta su un prodotto, leggetene attentamene l’etichetta. Perché sia di buona qualità deve esserci scritto ‘Olio Extra Vergine di Oliva’, poi la categoria di appartenenza (Olio d’oliva di categoria superiore ottenuto direttamente dalle olive e con procedimenti meccanici), l’origine delle olive ‘ottenuto in Italia da olive raccolte in Italia’ e infine il nome del produttore, l’anno di raccolta, il lotto cui appartengono e la tabella con i valori nutrizionali.
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Come riportato dal magazine OlivYou, tra i dati indicatori di qualità ci sono l’acidità libera, il numero di perossidi, e gli indicatori dell’ossidazione dell’olio. Perché sia extravergine di oliva, l’ acidità libera deve essere al massimo di 0,8g/100 g. (un buon olio deve averlo inferiore a 0,5 g). Il numero di perossidi non deve superare i 20 meq O2/kg. Gli indici spettrofotometrici devono avere valori K232<=2,5, K270<=0,22 e DeltaK<=0,01.
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