Il colesterolo alto è una brutta bestia. A renderlo ancora più antipatico è il fatto che molte persone lo hanno senza neanche saperlo. Ne vengono a conoscenza, infatti, solo nel momento in cui fanno gli esami del sangue. A maggior ragione allora è bene mettersi nelle condizioni di prevenire, e questo si può fare, tanto per cambiare, con l’alimentazione.
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L’importanza della prevenzione
Soprattutto chi non sa se potrebbe avere il colesterolo alto è importante che si sottoponga a controlli annuali, dato che questo può aumentare soprattutto con l’età. Ma come cercare di prevenire tale condizione? Sarah Brewer, Direttore medico di Healthspan, ha spiegato a Express.co.uk che una dieta a base vegetale si rivela utile in tal senso, così come fare attenzione alla quantità e al tipo di grasso che mangiamo.
I grassi saturi non vanno bene per il colesterolo alto
Il motivo per cui il grasso gioca un ruolo così cruciale sembra essere dovuto alle cellule del fegato, secondo Heart UK. Queste hanno i cosiddetti recettori LDL su di esse. Una volta che il colesterolo cattivo colpisce il flusso sanguigno, questi recettori portano il colesterolo fuori dal sangue e nel fegato per essere scomposto. Però avere troppi grassi saturi impedisce ai recettori di funzionare correttamente, e la sostanza grassa si accumula nel sangue.
Per tenere a bada il colesterolo alto si raccomanda di ridurre questo tipo di grasso che si trova in salsicce e carni grasse, burro, strutto e burro chiarificato. E ancora: panna e formaggio a pasta dura, torte e biscotti, alimenti che contengono olio di cocco o olio di palma.
Perché i grassi insaturi fanno bene e dove trovarli
Semaforo verde invece per i grassi insaturi, considerati più sani e in grado di abbassare i livelli di colesterolo alto. Questi grassi si trovano negli oli vegetali o in pesci come sgombro e salmone.
La dottoressa Brewer ha aggiunto: “I nutrizionisti ritengono che uno dei motivi per cui le persone nei paesi mediterranei, come la Grecia e l’Italia meridionale, hanno un tasso di malattie cardiache molto più basso rispetto a quelli dei paesi del nord Europa, come il nostro, è perché la tipica dieta mediterranea è ricca di grassi monoinsaturi mentre la nostra è ricca di grassi saturi”.
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