Gli studi sul coronavirus continuano e a fianco ai sintomi già noti i ricercatori ne segnalano di nuovi. Tra i cui gli occhi

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Abbiamo purtroppo ormai imparato tutti che i sintomi legati al coronvaris sono simili a quelli dell’influenza. Febbre, tosse secca e difficoltà respiratorie. Gli studiosi però aggiungono un altro campanello di allarme, legato agli occhi.

Coronavirus: febbre, tosse e un sintomo allarmante: attenzione agli occhi

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Nel decalogo messo a disposizione dal Ministero della Salute, alla voce sintomi di una persona con COVID-19 si legge:

“I sintomi più comuni di sono febbre, stanchezza e tosse secca. Alcuni pazienti possono presentare indolenzimento e dolori muscolari, congestione nasale, naso che cola, mal di gola o diarrea. Questi sintomi sono generalmente lievi e iniziano gradualmente. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.”

Tuttavia gli studi proseguono e alcuni pazienti risultati positivi al virus hanno segnalato anche la perdita dell’olfatto e l’infiammazione della congiuntiva dei bulbi oculari. Come riportato da IlGiornale.it, secondo i ricercatori questi sono sintomi che potrebbero rientrare nell’elenco anche se solo per qualche raro caso.

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Gli studi condotti su pazienti infetti

Sono tre gli studi condotti su pazienti cinesi affetti da coronavirus che hanno segnalato la congiuntivite come sintomo. Il primo, pubblicato sul Journal of Virology, ha evidenziato che su 30 pazienti positivi al virus uno aveva la congiuntivite e nelle secrezioni oculari era presente il virus. Un’altro riportato dal Jama Ophtalmology, evidenziava che su 38 pazienti, 2 avevano la presenza del covid nelle secrezioni oculari. Il terzo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, parla di 9 casi su 1099 confermati, in cui era presente una congestione della congiuntiva.

La possibilità di diffondere il virus attraverso le lacrime è molto bassa, tuttavia gli studi concludono che il contagio tramite tali secrezioni è possibile.

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L‘American Academy of Ophtalmology (Aao), alla luce di questi studi, indica come i pazienti che abbiano la congiuntivite in presenza di febbre e sintomi respiratori, potrebbero aver contratto il Covid-19.
Se siamo in presenza si semplice rossore o bruciare degli occhi, potrebbe trattarsi di allergia (che con l’arrivo della primavera sono molto frequenti) oppure di altre infezioni batteriche o virali non legate al Coronavirus.

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No all’uso delle lenti a contatto

Nonostante le percentuali che legano Covid 19 e congiuntivite siano basse, è bene seguire sempre le raccomandazioni dell’OMS: evitare di toccare bocca, naso e occhi se le mani non sono state lavate accuratamente. Inoltre, come indicato dalla SOI (Società Oftalmologica Italiana) fin dai primi giorni di quarantena, è caldamente sconsigliato l’uso delle lenti a contatto in questo periodo di pandemia. Tuttalpiù, nei casi in cui proprio risultino indispensabili, sono da prediligere le lenti giornaliere. Assolutamente sconsigliate quelle trimestrali, mensili e in generale a più lunga durata.

“Le lenti a contatto  non vanno utilizzate anche se si prendono le precauzioni igieniche necessarie – si legge nella nota del sito della SOI nelle parole del presidende Matteo Piovella – Tutti conoscono quanto sia necessario lavarsi spesso le mani perché le stesse sono il veicolo più efficace per permettere al virus di diffondersi. (..) Chi ha possibilità di correggere il proprio difetto visivo con un semplice paio di occhiali lo faccia da subito. In questo modo ridurrà il rischio di contaminazione. Altra necessità è utilizzare lenti a contatto giornaliere mono uso e di evitare le lenti a contatto riutilizzabili per più giorni.”

Insomma se proprio non potete fare a meno di mettere le lenti a contatto, usate solo le giornaliere monouso e non indossatele mai più di una volta. Potete leggere la nota del SOI a questo link.

Crediti foto@Shutterstock