E’ morto Burt Bacharach, il gigante della musica aveva 94 anni

(Adnkronos) – Il compositore statunitense Burt Bacharach, gigante della canzone pop e vincitore di tre Oscar che ha deliziato milioni di persone con gli arrangiamenti brillanti e le melodie indimenticabili di “Walk on By”, Magics Moments” e decine di altri successi, è morto all’età di 94 anni mercoledì 8 febbraio nella sua casa di Los Angeles per cause naturali. L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla sua agente, Tina Brausam. 

Da “Magic moments” a “I’ll never fall in love again”, da “Walk on by” a “I say a little prayer”, passando per “Make it easy on yourself” a “Reach out for me”. E ancora: “Anyone who had a heart”, “The look of love”, “What the world needs now is love”, “Painted from memory”, “This house is empty now!”, “I just don’t know what to do with myself”, “Go ask Shakespeare”, Bacharach ha legato la sua fama a successi intramontabili, molti dei quali resi leggendari dall’interpretazione di Dionne Warwick.  

Il suo repertorio – 48 successi da Top 10, nove numeri 1 e oltre 500 composizioni, 3 Oscar e 8 Grammy – ha abbracciato il pubblico di diverse generazioni, facendo di Bacharach uno dei più grandi compositori pop di ogni tempo, con una personalità da eroe carismatico, che gli ha consentito di superare i limiti generazionali scrivendo alcune fra le più acclamate canzoni del secondo Novecento.  

Il tre volte vincitore di un Oscar ha lasciato il segno anche sul grande schermo musicando una quarantina di film: ha ricevuto due statuette nel 1970 per la colonna sonora di “Butch Cassidy” di George Roy Hill con Paul Newman e Robert Redford e per la canzone “Raindrops Keep Fallin’ on My Head” (scritta con Hal David). Nel 1982, insieme all’allora moglie, la paroliera Carole Bayer Sager, vinse la terza statuetta dell’Academy per “Best That You Can Do”, il tema di “Arturo” di Steve Gordon con Liza Minnelli, John Gielgud e Dudley Moore. Tra le altre sue colonne sonore si ricordano “Ciao Pussycat”, “Caccia alla volpe”, “Orizzonte perduto” e la parodia di James Bond del 1967 “Casino Royale”. 

Se Dionne Warwick è stata la sua interprete preferita, Bacharach, di solito in coppia con il paroliere Hal David, ha creato anche canzoni per Aretha Franklin, Dusty Springfield, Tom Jones e molti altri artisti. Elvis Presley, i Beatles e Frank Sinatra sono stati tra gli innumerevoli interpreti che hanno realizzato cover delle sue canzoni, mentre tra gli interpreti più recenti che hanno cantato i suoi successi ci sono White Stripes, Twista e Ashanti. La sola “Walk On By” è stata coverizzata da decine di cantanti, da Warwick e Isaac Hayes al gruppo punk britannico degli Stranglers e a Cyndi Lauper. 

Bacharach, che annovera anche una recente collaborazione con Elvis Costello, è stato spesso ospite alla Casa Bianca: nel 2012 gli è stato consegnato il Premio Gershwin dal presidente Barack Obama, che aveva cantato alcuni secondi di “Walk on By” durante un’apparizione in campagna elettorale. 

Nato il 12 maggio 1928 a Kansas City in una famiglia di discendenti di ebrei tedeschi, dopo aver studiato musica alla McGill University ed alla Mannes School of Music, Bacharach, dopo aver suonato in diverse jazz band, è stato, negli anni ’50 e ’60, pianista, arrangiatore e direttore della formazione che accompagnava la leggendaria attrice e cantante Marlene Dietrich nei suoi spettacoli. 

La sua carriera di compositore di canzoni ottiene la prima hit nel 1957 con “The story of my life”, interpretata da Marty Robbins; il brano è co-firmato (come buona parte della sua produzione di un ventennio) da Hal David, che scrive le parole. Da allora in poi Bacharach ottiene un successo dietro l’altro: da “Magic moments” (cantata da Perry Como nel 1958) fino a trovare la voce perfetta per le sue canzoni: quella di Dionne Warwick. Per lei firma i suoi brani più noti negli anni ’60 (tra cui “Anyone who had a heart”, “Walk on by”, “I Say a little prayer” e “Do you know the way to San Jose?”).  

Il sodalizio con Dionne Warwick ha generato – tra il 1963 e il 1973 – una serie di successi da Top 10, divenuti emblematici per la storia della musica pop-soul di quel periodo; canzoni dal ritmo sofisticato eseguite da una raffinata vocalità dai toni gospel.  

I brani di Bacharach sono stati cantati da artisti di grande fama fra cui i Beatles, Aretha Franklin, B.J. Thomas, Tom Jones, Dusty Springfield, Herb Alpert, i Drifters, Luther Vandross. Tra gli italiani Mario Biondi è stato uno degli interpreti del repertorio dell’artista statunitense insieme ad Ornella Vanoni ed ha scritto anche la canzone “Trouble” per la jazzista Chiara Civello. 

Nel 1967 Bacharach ha composto la colonna sonora del film “James Bond 007 – Casino Royale” con “The Look of Love” cantata da Dusty Springfield. Oltre al pop da classifica, molte canzoni di Bacharach sono state adattate da artisti jazz come Stan Getz, Cal Tjader e Wes Montgomery. La composizione di Bacharach e David “My Little Red Book”, registrata originalmente da Manfred Mann per il film “Ciao Pussycat”, fu incisa dalla band californiana Love nel 1966 facendone un evergreen rock. Bacharach e David collaborarono anche con il produttore di Broadway David Merrick per il musical del 1968 “Promises, Promises”, con diverse canzoni di successo, fra cui la title-track.  

Nel 1969 la coppia di compositori e parolieri formata da Bacharach e Hal David con la canzone “Raindrops keep falling on my head”, scritta per l’acclamato film “Butch Cassidy”, ottiene uno dei suoi maggiori successi. Il duo Bacharach-David si sciolse nel 1973, in seguito al clamoroso flop del film “Orizzonte perduto”, remake del classico del 1937, per il quale i due avevano composto la colonna sonora. La divisione dei due autori portò anche alla fine del sodalizio con Dionne Warwick. 

Dopo la fine del matrimonio con l’attrice Angie Dickinson, tra il 1982 e il 1991 Bacharach fu sposato con la paroliera e cantautrice Carole Bayer Sager dando vita anche a una nuova e prolifica collaborazione musicale, costellata da grandi successi come “Arthur’s theme (Best that you can do)” (Christopher Cross), “Heartlight” (Neil Diamond), “Making love” (Roberta Flack), “On my own” (Michael McDonald con Patti LaBelle), e, forse, il più memorabile: “That’s what friends are for” nel 1985, il secondo singolo a riunire Bacharach con Dionne Warwick. Nel 1998 ha collaborato con Elvis Costello all’album “Painted from Memory”. Nel 2005 ha pubblicato “At this Time”, che vanta collaborazioni importanti (Elvis Costello, Rufus Wainwright).  

Nel 1993 Bacharach si era risposato per la quarta volta con Jane Hansen, da cui ha avuto due figli. Dal precedente matrimonio con Carole Bayer Sager (3 aprile 1982 – 11 luglio 1991) era nato un figlio, così come dalle nozze con Angie Dickinson (15 maggio 1965 – 4 agosto 1981). Dal 1953 al 1958 si sposò la prima volta con Paula Stewart. 

(di Paolo Martini)