“Il dialogo con le regioni è sempre aperto. I 21 parametri indicano l’indice di rischio insieme all’Rt e determinano quali misure attuare sui territori”. Lo afferma all’Adnkronos Salute il ministro della Salute Roberto Speranza puntualizzando i criteri epidemiologici che hanno portato alla ‘mappa’ del rischio delle Regioni.
Sulla polemica sulla scelta dei parametri, Speranza è poi tornato in serata, ospite in collegamento di Cartabianca: “Avere più indicatori significa avere una fotografia più completa, le Regioni individuano cinque dei 21 indicatori che già esistono e che utilizziamo da maggio: ci hanno aiutato a leggere l’epidemia. Il confronto con le Regioni è sempre aperto, le polemiche sono incomprensibili, ma 21 criteri danno una fotografia più affidabile: oggi questo è il modello che abbiamo e che ha prodotto dei risultati, dobbiamo rispettarlo”.
Le Regioni stamane avevano chiesto in modo “urgente un incontro con il governo”. “C’è la necessità di rivedere, in un’ottica di semplificazione, i parametri che sono stati elaborati nella prima fase della pandemia, procedendo ad un aggiornamento delle indicazioni sull’utilizzo dei test rapidi antigenici e del test di biologia molecolare e alla modifica degli indicatori per il monitoraggio ai fini della classificazione” la posizione della Conferenza delle Regioni che chiede un incontro anche con il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, attraverso un annuncio del vicepresidente della Conferenza delle Regioni Giovanni Toti, governatore della Liguria, che oggi ha presieduto la riunione.
“Abbiamo già elaborato alcune proposte e siamo pronti a un confronto con il Governo, con la partecipazione del Comitato tecnico scientifico, dell’Istituto Superiore di Sanità e della Cabina di regia per il monitoraggio del rischio sanitario – spiega Toti – per verificare e approfondire congiuntamente l’adeguatezza dell’attuale sistema di verifica degli indicatori di contagio e per la qualificazione dei parametri utilizzati e la verifica dell’iter di assunzione delle decisioni finali in merito alla classificazione dei territori”.
Per la Conferenza delle Regioni, “bisogna semplificare i parametri di valutazione e, in questa fase dell’epidemia che interessa tutte le Regioni, è quanto mai opportuno che Governo e Regioni compiano un ulteriore sforzo collaborativo, anche per comunicare correttamente ai cittadini le misure restrittive che debbono essere assunte con grande e comune senso di responsabilità”.