(Adnkronos) –
Circa il 13% degli italiani, secondo l’Istituto superiore di sanità, ha almeno un tatuaggio sulla pelle. Si ricorre a questa pratica per lasciare traccia sul proprio corpo di frasi, nomi di persone care e disegni di vario tipo, ritratti, figure immaginarie ed elementi grafici. Un’abitudine che però determina diversi rischi per la salute della pelle, come il fenomeno del melanoma nascosto. E’ quanto riporta un articolo pubblicato su ‘Alleati per la Salute’, il portale dedicato all’informazione medico-scientifica realizzato da Novartis, che ricorda come la nuova direttiva dell’Ue, entrata in vigore il 4 gennaio 2022, anziché rendere impossibile l’esecuzione di tatuaggi colorati, in realtà istituisce solo controlli più severi su alcune sostanze presenti nei pigmenti, come l’alcol isopropilico, considerate dannose.  

Anche al di là della specifica direttiva, nel mondo clinico la pelle è l’osservata speciale in caso di tatuaggi perché può andare incontro a diversi pericoli. Uno dei rischi meno considerati – riferisce ‘articolo – è il cosiddetto melanoma nascosto, ovvero il fatto che i tatuaggi, soprattutto se particolarmente estesi, possano andare a coprire nei esistenti, rendendo difficile intuire l’eventuale evoluzione di questi nei in un melanoma. Inoltre, in molti casi questa neoplasia insorge su pelle sana, senza nei preesistenti, sotto forma di una macchia scura, ma se un’elevata porzione viene coperta, diventa molto complicato individuarlo. 

La diagnosi precoce del melanoma è essenziale per l’efficacia delle terapie. Col tempo, infatti, le cellule cancerose riescono a penetrare in profondità, dando modo al melanoma di entrare nel circolo del sangue e di diffondersi in altri organi, come fegato, polmone, ossa e cervello, determinando metastasi diffuse con conseguenze anche letali. Al contrario, intervenire su un melanoma allo stadio precoce consente alla maggior parte dei pazienti di arrivare alla guarigione. Per la prevenzione, il primo step è la mappatura dei nei, che deve essere comunque eseguita in maniera regolare, ma che in questi casi va svolta ogni 6 mesi, affinché il dermatologo possa valutare eventuali campanelli d’allarme poco visibili, come la comparsa di macchie scure o mutazioni nella forma e nel colore dei nei.  

Pigmenti e solventi utilizzati per realizzare i tatuaggi possono anche causare reazioni allergiche, infezioni e granulomi, ovvero piccoli noduli sottopelle. In questi casi, oltre a sottoporsi ad adeguati trattamenti, potrebbe rendersi necessaria la rimozione del tatuaggio.  

Per limitare i rischi, è importante rivolgersi solo a tatuatori qualificati, che operano nel pieno rispetto degli standard di sicurezza, e successivamente seguire con attenzione le indicazioni relative alla cura e alla pulizia del tatuaggio.  

L’articolo completo è disponibile su: https://www.alleatiperlasalute.it/alla-scoperta-di/tatuaggi-tra-i-rischi-anche-il-melanoma-nascosto.