(Adnkronos) – Nella pratica clinica, per controllare i sintomi nei pazienti con asma da moderata a grave, 7 medici su 10 medici preferiscono un approccio proattivo a dosaggio regolare (Prd). Molti pazienti in terapia Mart (Maintenance & reliever therapy) richiedono farmaci di soccorso aggiuntivi, suggerendo che questo approccio non sia applicato correttamente nella maggioranza dei casi e che i pazienti possono anche percepire la loro asma come non adeguatamente controllata. Sono questi, in sintesi, i risultati di uno studio che ha raccolto, attraverso un sondaggio online, le abitudini prescrittive e il vissuto di medici e pazienti per la terapia dell’asma, recentemente pubblicato su ‘Respiratory Medicine’ e sostenuto da Gsk. Il lavoro – APPaRENT-2 (Astma patients and physicians perspectives on the burden and management of Asthma) – ha arruolato 1.650 asmatici e 1.080 medici (il 28% dei quali pneumologi) ed è stato condotto in Argentina, Messico, Brasile, Francia e Italia.
Per il paziente con asma da moderato a severo – spiega Gsk in una nota – il 71% dei clinici preferisce iniziare con un regime terapeutico basato sull’associazione Ics/Laba con o senza utilizzo di Saba (Short-acting beta-agonists) al bisogno, cioè la terapia proattiva a dosaggio regolare. Tra gli pneumologi questa scelta è ancora più significativa: è l’intervento d’elezione per il 75% degli specialisti intervistati, dimostrando la fiducia consolidata dei medici nell’approccio Prd.
Un altro risultato importante dell’indagine – si segnala – è che all’85% dei pazienti a cui è stata prescritta la terapia Mart è stato anche prescritto un ulteriore inalatore, il Saba al bisogno. Il trattamento Mart fa affidamento sul fatto che il paziente utilizzi la stessa terapia combinata di mantenimento e al bisogno, pertanto un Saba al bisogno non dovrebbe essere prescritto contemporaneamente. Per il 67% di questi pazienti che hanno assunto sia Mart che Saba (questo al bisogno), il Saba è stato dato su loro richiesta. Ciò suggerisce che il livello di controllo dell’asma offerto dal solo approccio Mart non ha riscontro nella pratica clinica.
“Ci sono pochissimi studi in cui sono coinvolti sia i pazienti che i medici per comprendere qual è la reale pratica clinica e quali sono i regimi di trattamento preferiti – commenta Giorgio Walter Canonica, tra gli autori dello studio e direttore Clinica di medicina personalizzata asma & allergia e professore di medicina respiratoria, Humanitas University Milano – I risultati di APPaRENT sono incoraggianti e ci dicono che la preferenza d’uso degli specialisti per un regime proattivo a dosaggio regolare con Ics/Laba, con o senza un inalatore di soccorso Saba al bisogno, sono una risposta incoraggiante alla necessità anche dei pazienti italiani di ottenere il controllo dell’asma”.
Questa indagine – evidenzia la nota – fa parte del continuo impegno di Gsk nella formazione di chi segue i pazienti, per far sì che i pazienti stessi dispongano di nuove evidenze in grado di aiutarli a ottenere un migliore controllo dell’asma.