“Oggi servono azioni concrete, di speranza e coraggio, per dare un segnale al Paese. La riapertura delle scuole va in questa direzione. Ormai abbiamo capito che i contagi tra i bambini sono irrilevanti e poi stiamo vaccinando i docenti e il personale scolastico. Ma le scuole non sono luoghi di contagio, semmai il problema può esserci per come si arriva negli istituti. Il tema dei trasporti soprattutto nelle grandi città non è stato risolto o affrontato con la giusta determinazione. In questo momento però è importantissimo sollevare le famiglie e le coppie, dove le donne hanno davvero sopportato il peso di queste chiusure, dal tenere i bambini a casa. E’ quindi giusto pensare a loro, alle famiglie che non possono permettersi una baby sitter tutto il giorno”. Lo sottolinea all’Adnkronos Salute Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Inmi Spallanzani di Roma.
Martedì riaprirà anche l’asilo nido che si trova all’interno dello Spallanzani. “Il ritorno a scuola e riavere gli spazi della socialità, per i più piccoli vuole dire aiutare anche gli stili di vita salutari che sono indispensabili soprattutto durante una emergenza come quella che stiamo vivendo, i ragazzi non possono stare davanti ai device o alla televisione – ribadisce il direttore – Hanno bisogno dei loro spazi e della loro socialità. Ritorno sull’appello fatto a maggio 2020 sull’ampliamento delle ricettività delle scuole che può agevolare il distanziamento sociale e permettere ai più piccoli di poter godere di maggiori momenti di libertà”.
La collaborazione dell’Inmi Spallanzani per la campagna del Vaticano dedicata alla vaccinazione di 1.200 poveri durante la Settimana Santa, “è un’azione che mette insieme due esigenze: il vaccino bene comune e la sanità pubblica. Non dobbiamo guardare nel nostro cortile, dal Papa arriva questo grande messaggio e l’abbiamo fatto nostro, ma soprattutto il progetto della campagna è aiutare i Paesi più poveri del mondo perché la mobilità internazionale ci mette di fronte al problema dei nuovi focolai ed occorre evitare che questo accada andando ad immunizzare tutte le persone che vivono una fragilità sociale”, ha affermato ancora Vaia aggiungendo: “Il contributo per acquisire i vaccini, che noi doniamo, ci deriva dalla Rai per il sociale e dalla trasmissione ‘I soliti ignoti’ condotta da Amadeus che desidero ringraziare. Parte dei ricavi andranno ad un progetto si sostegno delle fragilità a casa”.