“Occorre dare una particolare attenzione alle politiche di immunizzazione puntando sulle vaccinazioni contro l’influenza, lo pneumococco e l’Herpes zoster, ma senza dimenticare la pertosse e la difterite che stanno tornando a circolare in Europa, e il tetano la cui copertura diminuisce nel tempo”. Lo sottolinea HappyAgeing nel suo position papers ‘Vaccinazioni dell’adulto/anziano nella stagione 2021/2022’, presentato oggi.
“Un declino della risposta immunitaria correlato all’età comporta una maggiore suscettibilità alle infezioni e un rischio di maggiore gravità della malattia infettiva negli adulti/anziani”, si legge. “Ecco perché la vaccinazione deve diventare una componente chiave delle strategie atte a favorire, insieme all’implementazione di altri interventi preventivi volti a promuovere uno stile di vita sano, il mantenimento di un buono stato di salute nel lungo termine”.
Per quanto riguarda la vaccinazione antinfluenzale, in Italia è offerta attivamente e gratuitamente a tutti i soggetti a partire dal compimento del sessantesimo anno di età, oltre alle categorie a rischio previste dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale (Pnpv) e recepite dalle circolari annuali del ministero della Salute. Malgrado questa opportunità di prevenzione, la percentuale dei soggetti vaccinati tra gli ultrasessantenni non è conforme alla soglia minima e auspicabile del 75%, nonostante nella scorsa stagione si sia raggiunta una copertura più alta rispetto agli anni precedenti. Riguardo la vaccinazione antipneumococcica, HappyAgeing segnala come “il beneficio della vaccinazione sarebbe non solo la prevenzione dell’infezione e delle complicanze cliniche più serie ma anche, riducendo l’utilizzo di antibiotici, un freno allo sviluppo di antibioticoresistenza. In uno scenario in cui la polmonite è stata la causa prioritaria dei decessi da Sars-COV-2, è fondamentale rafforzare la copertura anche della vaccinazione antipneumococcica che peraltro, non essendo da ripetersi annualmente, può essere effettuata tutti i periodi dell’anno, al di là dell’occasione opportuna della vaccinazione influenzale, per una sua offerta attiva”.
Anche l’Herpes zoster (Hz), noto come ‘fuoco di Sant’Antonio’, mostra un’incidenza che cresce con l’aumentare dell’età e/o la riduzione della risposta immunitaria. “La strategia vaccinale anti Hz – suggerisce HappyAgeing – deve essere supportata, quindi, da una adeguata campagna di informazione rivolta ai cittadini attraverso gli studi dei medici di medicina generale. Infatti, se la conoscenza del fuoco di Sant’Antonio è generalizzata tra la popolazione italiana, ancora c’è una scarsa conoscenza dell’opportunità vaccinale”.
Attualmente in Italia sono disponibili due vaccini. Uno è un vaccino vivo attenuato indicato per la prevenzione di Herpes zoster e nevralgia posterpetica dei soggetti con più di 50 anni di età, che però è controindicato nella maggior parte delle popolazioni di immunocompromessi. Da quest’anno è inoltre disponibile un vaccino ricombinante adiuvato indicato in soggetti di età pari o superiore a 50 anni e in soggetti di età pari o superiore a 18 anni ad aumentato rischio di malattia.