(Adnkronos) – Sui vaccini anti-Covid “abbiamo vissuto una fase, diciamo la prima fino a giugno-luglio 2021, che in Italia è stata governata dalla pancia e non dalla testa. Buona parte delle decisioni che sono state prese da parte del Cts hanno seguito la soddisfazione dell’opinione e il fatto che Sputnik fosse un buon vaccino lo dimostravano i primi dati pubblicati. Dopo di che oggi i dati argentini ci dicono che protegge dall’evento grave. I vaccini a vettore virale, come AstraZeneca e Sputnik, sono stati troppo presto derubricati forse anche sotto scacco di un’informazione influenzata dagli Usa. Non commettiamo più questi errori, il mondo scientifico non deve subire l’influenza dell’opinione pubblica”. Così all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, tornando sullo studio argentino pubblicato su ‘Lancet’ che ha verificato che il vaccino russo Sputnik protegge dalla morte come altri vaccini anti Covid.
Bassetti ricorda però che su Sputnik c’è stato anche qualche problema che forse ne ha influenzato il giudizio. “Sappiamo che sul vaccino russo sono stati registrati episodi rari di riattivazione dell’adenovirus dello scimpanzé sugli immunodepressi”, ricorda l’infettivologo.