Esiste un sottofinanziamento strutturale della spesa per acquisti diretti, solo in parte ridotto dalla creazione dei fondi per i farmaci innovativi e dalla revisione dei tetti di spesa introdotta con la Legge di Bilancio 2021. Un altro esempio di limite strutturale è rappresentato dal processo di approvazione di nuovi farmaci. Questi, quando approvati a livello Ema, vengono messi a disposizione dei pazienti italiani moltissimi mesi dopo perché soggetti ad un doppio passaggio approvativo, una valutazione da parte di Aifa (418 giorni in media) e passaggi burocratici a livello delle regioni. L’effetto prodotto da tali lungaggini è un -19% di consumi procapite in Italia verso la media dei grandi Paesi europei. E’ quanto emerso durante l’incontro ‘L’innovazione in sanità come volano della ripresa economica e sociale del Paese’, organizzato con il sostegno dell’Italian American Pharmaceutical Group (Iapg) e del Gruppo europeo e nipponico di Farmindustria (EUNIpharma), al quale ha partecipato, tra gli altri, l’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
“In Commissione Bilancio abbiamo approvato l’emendamento del Pd per l’unificazione dei due fondi dedicati al rimborso dei farmaci innovativi oncologici e non – ha ricordato Lorenzin, membro della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera dei deputati – Questo è un primo passo effettivo verso un’attualizzazione dei meccanismi di accesso all’innovazione. Lavoreremo ancora per aumentare nel suo complesso il fondo farmaceutico e in particolare attivare un meccanismo di adeguamento periodico rispetto ai processi autorizzatori delle molte nuove molecole altamente innovative in arrivo nei prossimi tre anni. La ricerca ci dà sempre nuove e straordinarie opportunità terapeutiche che rischiano di non essere realmente accessibili per i nostri pazienti su tutto il territorio. Grazie a questa modifica, finalmente tutte le risorse stanziate assicureranno ai pazienti il pieno accesso alle terapie innovative”.
Per sostenere la filiera produttiva farmaceutica delle biotecnologie, secondo Lorenzin “occorre investire fondi. Nella situazione drammatica del Covid – ha ricordato l’ex ministro – ci troviamo anche in una situazione straordinaria. Abbiamo finanziato un fondo sanitario per l’emergenza che ammonta a quasi 18 miliardi di euro in questo anno e mezzo, inoltre sono previsti circa 22 miliardi previsti dal Recovery Plan. Ci troviamo in una situazione completamente diversa dal punto di vista del finanziamento del Servizio sanitario nazionale rispetto a quanto vissuto nei 10-12 anni precedenti caratterizzati da un sottofinanziamento cronico. Nel fondo complementare che abbiamo votato la scorsa settimana ci sono circa 500 milioni di euro per gli investimenti sul biomedicale che è un asset strategico per lo sviluppo economico dell’Italia”.
Ma per la parlamentare del Pd è arrivato il momento di trasformare la governance di Aifa: “Dobbiamo farla diventare la nostra Fda – ha concluso – un’agenzia regolatoria capace anche di fare promozione della ricerca e della scienza nel nostro Paese in una filiera dove tutti i componenti vivono e interloquiscono tra di loro”.