(Adnkronos) – Le Regioni italiane sono partite a diverse velocità sulla campagna vaccinale antinfluenzale che ha l’obiettivo di proteggere almeno il 75% degli over 65 e tendere all’obiettivo del 95% nelle categorie a rischio. “Un obiettivo che dal 2000 ad oggi non è mai stato centrato al livello nazionale e che nella stagione 2020-2021 (prima campagna durante la pandemia Covid-19) si è registrata la percentuale di copertura più alta delle precedenti 10 campagne antinfluenzali: 65,3% degli over 65. Percentuale che l’anno successivo si è ridotta di oltre 7 punti percentuali, arrivando al 58,1%”. E’ quanto emerge dal Report ‘Prevenzione per l’equità. Le campagne vaccinali antinfluenzali nelle persone anziane fragili’, realizzato da Salutequità con il contributo non condizionato di Sanofi, in cui sono contenute alcune proposte.
Il ministero della Salute raccomandava, a luglio, di anticipare le campagne antinfluenzale a partire dall’inizio di ottobre. Lazio (4 ottobre) e Puglia (5 ottobre), sono partite per prime, ultime Umbria e Sardegna. L’Umbria è partita a inizio novembre e che dal 10 novembre ha reso accessibile la vaccinazione anche nelle farmacie. La Sardegna è partita a novembre nelle case di riposo e strutture residenziali e dal 14 ha aperto le vaccinazioni al resto della popolazione. La pubblicazione delle gare per acquisire i vaccini necessari sono state avviate a partire da fine febbraio, altrimenti i tempi di approvvigionamento e i quantitativi necessari non si sarebbero potuti rispettare.
Disomogeneità si registrano anche nell’approvvigionamento dei vaccini. La Provincia autonoma di Trento dichiara di aver reso disponibili 90.000 dosi di vaccino sottolineando che se necessarie, ci saranno altre 18.000 dosi. Il quantitativo risulta ridotto rispetto a quello messo a gara lo scorso anno . L’Emilia Romagna ha messo a disposizione un quantitativo quasi sovrapponibile a quello dello scorso anno, in grado di coprire più del 75% della popolazione target. La Toscana ha acquistato per questa campagna antinfluenzale oltre 1 milione e 30 mila dosi, un numero inferiore rispetto a quelle aggiudicate nella gara dello scorso anno. Anche le Marche hanno ridotto le dosi a disposizione (347.000) per questa campagna, rispetto a quelle aggiudicate lo scorso anno (421.148). Umbria e Abruzzo hanno invece incrementato il numero di dosi rispetto alla campagna 2021-2022. Differenze anche nella tipologia di vaccino acquistato.
Si devono proteggere – sottolinea Salutequità – quest’anno 14 milioni 46 mila over 65 (più di una persona su 5 presente nel Paese – 23,8% della popolazione totale). Di questi 7 milioni hanno più di 75 anni, 3,8 milioni sono gli over 75 che hanno gravi limitazioni nel compiere le attività quotidiane della vita e un milione quelli che hanno bisogno di assistenza o ausili perché non autonomi nella cura della propria persona. In particolare queste persone dovranno essere raggiunte e protette non solo dalle dosi booster del Covid-19, ma anche dall’influenza stagionale.
Prendersi cura delle persone più fragili, proteggendole dalle conseguenze dell’influenza, è doveroso, sottolinea i Report, anche perché sono proprio loro ad aver rinunciato di più a visite ed esami necessari: parliamo del 17,8% con età superiore a 74 anni rispetto alla media dell’11%. La rinuncia alle cure, inoltre, ha colpito di più chi vive in un comune centro di area metropolitana: si è passati dal 7,3% del 2019 al 12,8% nel 2021.
“Vaccinare e vaccinarsi – dichiara Maria Pia Ruggieri, consigliera Salutequità – è doppiamente importante, sia per proteggere le persone, sia per evitare di sovraccaricare i pronto soccorso, già alle prese con enormi carenze di personale. La vaccinazione, infatti potrebbe ridurre gli accessi in pronto soccorso per febbre e per complicanze in comorbilità/comorbidità di patologia infettiva, potrebbe evitare il riacutizzarsi di patologie croniche cardiologiche, broncopneumologiche, neurovascolari e dismetaboliche nei pazienti anziani già fragili, evitando loro il ricovero in ospedale per acuti; oggi si stima che i pazienti destinati al ricovero in attesa di un posto letto sono anche più di 800 al giorno, con oltre 600 di essi in attesa da più di 24 ore”.
Sul tema Salutequità lancia alcune proposte per un sistema più omogeneo: 1) Coordinare meglio le tempistiche per la programmazione della campagna antinfluenzale tra ministero della Salute e Regioni, favorendo il contatto al livello nazionale con le aziende produttrici per verificare per tempo le disponibilità di dosi; 2) Prevedere un sistema di monitoraggio costante dell’andamento della campagna antinfluenzale per interventi tempestivi da parte del ministero un tutoraggio verso le regioni in difficoltà; 3) perfezionare l’indicatore Lea di valutazione delle Regioni sulla vaccinazione antinfluenzale e valutare meglio l’efficacia della campagna;
4) Adottare una definizione univoca di fragilità e realizzare e una mappa informatizzata degli anziani fragili; 5) Creare una tabella chiara e vincolante da parte del ministero della Salute per le Regioni sui vaccini da utilizzare non solo per fasce di età, ma anche per fasce di rischio; 6) prevedere una presenza estesa di competenze e conoscenze sulla vaccinazione per i medici e per tutti i professionisti sanitari attraverso l’inserimento dell’insegnamento nei percorsi universitari e Ecm obbligatori per gli specialisti medici a partire da diabetologi, geriatri; 3) aggiornare il Piano nazionale di prevenzione vaccinale ormai scaduto nel 2019.