di Margherita Lopes
Se i focolai in Veneto fanno salire il valore di Rt, e il numero di nuovi casi nel Lazio oggi supera – per la prima volta da settimane – quota 30, con molti casi d’importazione, “possiamo dire che era tutto previsto. I focolai e i casi d’importazione sono la nuova normalità e lo saranno fino a che non avremo un vaccino e fino a quando gli altri Paesi non ridurranno la circolazione del virus”. Ad affermarlo all’Adnkronos Salute è Walter Ricciardi, docente di Igiene all’Università Cattolica e consigliere scientifico del ministro della Salute. “Dobbiamo essere bravi ad individuare i focolai e a circoscriverli, ed essere attenti agli arrivi internazionali, impedendo quelli da Paesi con circolazione sostenuta. Adesso le nostre armi sono test, tracciamento e comportamento responsabile – dice l’esperto -. E’ ancora presto per dimenticarci di rispettare le misure” che hanno fermato la corsa del virus nel nostro Paese. “Il virus c’è ancora – ribadisce Ricciardi – è lo stesso che ha fatto tanti morti a marzo e che sta colpendo duro in Paesi come il Brasile e gli Stati Uniti. Dobbiamo mantenere alta la guardia, mentre mi sembra si sia diffusa la percezione che la situazione sia risolta, e non parlo del caso di Vicenza, che è una cosa a parte”.
Spiagge con lettini ravvicinati, assembramenti di giovani e non, mascherine dimenticate o gettate in strada. “Penso si sia fatta un po’ di confusione, anche perché persone competenti nella loro disciplina, ma non in sanità pubblica, hanno dato messaggi che possono essere letti come un ‘liberi tutti'”. Ma è troppo presto ancora per dire ‘liberi tutti'”, avverte l’esperto. “Altrimenti il rischio è che accada quello che è successo in Israele, dove la curva è ripartita grazie ai comportamenti delle persone. O in Catalogna, dove oggi è stato annunciato un nuovo lockdown”. “Ecco, penso che sia importante essere chiari: la situazione è migliorata, ma occorre ancora fare attenzione – sottolinea Ricciardi – cioè rispettare il distanziamento, indossare le mascherine al chiuso e quando non è possibile stare a distanza, e ricordare un’attenta igiene delle mani”. Perché “non ne siamo ancora usciti, il virus è ancora con noi. E se adottiamo comportamenti irresponsabili n questa fase, rischiamo di ripiombare nella crisi. Va bene preoccuparsi di quello che potrà accadere a ottobre, ma pensiamo anche a quello che possiamo fare oggi per evitare il rischio di un ritorno del virus e di nuovi lockdown”.
“L’Italia, additata dal mondo all’inizio della crisi, è diventata un modello. Non vanifichiamo gli sforzi fatti e manteniamo alta la guardia nella vita di tutti i giorni”, esorta Ricciardi. In questa fase Sars-Cov-2 si combatte anche così.
Per quanto riguarda il caso dell’imprenditore vicentino rientrato dall’estero e poi risultato positivo a Covid-19, che ha ignorato i sintomi e rifiutato il tampone e poi il ricovero, “è spia di un comportamento irresponsabile e già denso di profili penali. E’ bene attivare il codice penale per una persona che consapevolmente diffonde un’infezione”. “Occorre essere responsabili. Con comportamenti irresponsabili rischiamo di rientrare nella crisi”, conclude