(Adnkronos) –
L’Agenzia per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive “è un progetto unico”. Nasce in Lombardia ed è “la prima agenzia che viene istituita nel nostro Paese” per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie. “E’ un progetto che la Lombardia ha presentato al Governo. E il Governo lo ha classificato come progetto bandiera ed è diventato un progetto nazionale che vuole essere fortemente collegato all’Europa”. Con queste parole il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e la vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti, hanno presentato oggi i dettagli della nuova realtà che muove i primi passi nella regione, con lo sguardo rivolto verso l’Ue.
“L’Europa si è dotata di un’agenzia che si chiama Hera”, Health Emergency Preparedness and Response Authority, “per la preparazione a eventuali future pandemie”. Questa entità europea “metterà in rete le agenzie dei singoli Paesi. La Regione Lombardia – annuncia Moratti – ha già preso contatto e ci candidiamo a essere una delle agenzie collegate con Hera”. Questo, illustra la vicepresidente della Lombardia, “significa dare un contributo per l’elaborazione delle politiche comunitarie sul tema della preparazione rispetto alle pandemie e significa anche poter accedere attraverso bandi a fondi comunitari importanti, perché su questo progetto l’Ue per i prossimi anni ha messo 30 miliardi di euro. Il collegamento con Hera per questa agenzia è estremamente importante”.
SEDE ALL’OSPEDALE SACCO DI MILANO – L’agenzia è nata con la legge regionale 22/2021. E, aggiunge Fontana, “verrà costituita all’ospedale Sacco di Milano”, centro di riferimento nazionale per le emergenze infettivologiche, insieme allo Spallanzani di Roma.
“La Regione Lombardia investirà 85 milioni di euro. Sarà un’ulteriore manifestazione dell’attenzione che noi diamo al settore sanità e in modo particolare alla prevenzione di eventuali nuove epidemie”, sottolinea Fontana. “E’ un’agenzia – evidenzia il governatore – che va ulteriormente a rafforzare la prevalenza che la Lombardia ha nelle scienze della vita e sarà un ulteriore stimolo per i nostri ricercatori, virologi e infettivologi. La cosa importante è che coinvolge tutte le branche che hanno a che fare con le malattie infettive. L’attività di questa agenzia inizierà subito formalmente, con tutti i passi propedeutici che verranno realizzati poco per volta. Ringrazio la vicepresidente” Moratti, “che da sempre ha creduto a questo progetto e per questo progetto si è battuta con la massima determinazione ed è riuscita a convincere il Governo dell’opportunità che questa iniziativa si realizzasse proprio a Milano”.
L’obiettivo, aggiunge Moratti, “è che l’agenzia sia operativa dall’1 ottobre. Potrà contare inizialmente su uno staff di 20 persone”. Sono 7 i settori in cui è articolata: prevenzione, clinica, ricerca, politica sanitaria, promozione e difesa della salute, governance e partening, e infine didattica, formazione ed educazione. Quanto ai suoi organi, l’agenzia avrà un Consiglio di amministrazione di 5 componenti, 3 designati dalla Regione Lombardia e uno ciascuno dal ministero della Salute e dal ministero dell’Università e della Ricerca. Ci sarà poi un direttore generale, un collegio sindacale e il direttore scientifico, che è responsabile di tutta l’attività di ricerca e sarà individuato con selezione pubblica tra professionisti in possesso di comprovate capacità scientifiche e manageriali. Il direttore scientifico sarà il coordinatore del Comitato tecnico scientifico dell’agenzia.
IL COLLEGAMENTO CON HERA E L’UE – “Pensiamo di poter essere uno dei soggetti nazionali della rete su cui Hera intende appoggiarsi, perché di fatto ci stiamo strutturando per esserlo dal punto di vista della mission e finalità. Lavoreremo per questo”, chiarisce Moratti. A livello nazionale, interviene il direttore generale Welfare della Regione, Giovanni Pavesi, “il collegamento è molto forte e abbiamo lavorato d’intesa con Giuseppe Ippolito”, Dg ricerca del ministero della Salute, “e l’Istituto superiore di sanità è informato di tutti i passaggi fatti”.
L’agenzia si occuperà di ricerca, studio e preparazione del sistema sanitario per affrontare eventuali nuove pandemie ed emergenze sanitarie e lavorerà “in sinergia con centri di ricerca, università, soggetti pubblici e privati, con tutte le strutture della regione”, elenca Moratti. Il progetto nasce dall’ascolto di diversi professionisti (Moratti cita in particolare il contributo dell’immunologo Sergio Abrignani e dell’infettivologo Andrea Gori) non solo del settore, ma anche esperti di analisi, dati e intelligenza artificiale, esperti veterinari, ambientali.
ONE HEALTH E TECNOLOGIA – La logica è quella di ‘One Health’ e in questa direzione tra le mission dell’agenzia ci sono per esempio proposte di miglioramento ambientale e di riduzione dei rischi di zoonosi. La formazione è un altro aspetto su cui Moratti mette l’accento. L’agenzia spazierà da temi come il contrasto all’antibioticoresistenza fino al trasferimento tecnologico dei risultati della ricerca. E molto rilievo verrà dato al contributo che può arrivare dal mondo dell’It.
Moratti cita per esempio l’elaborazione di sistemi di alert epidemiologici: “Pensiamo a quello che è successo con Covid – ricorda – Noi avevamo delle anomalie nell’ambito delle polmoniti, ma non siamo stati in grado” di leggerle “perché non avevamo gli strumenti. La Lombardia è stata colpita per prima e non c’erano evidenze, non avevamo elementi per capire. Ecco, avere un sistema di alert di questo tipo servirà proprio ad avere la possibilità di leggere i dati in maniera tale da capire se ci sono anomalie e rispondere con interventi”. La tecnologia sarà alleata in questo. Parola d’ordine: intelligenza artificiale e machine learning.
Qual è il percorso che resta da fare? La Giunta lombarda ha approvato lo statuto, l’organigramma e la sede dell’agenzia. “I prossimi passi saranno l’insediamento degli uffici al Sacco, l’avvio della progettazione grazie al finanziamento di un milione di euro già stanziato con una delibera di febbraio, la nomina del Dg, il bando per la nomina dei componenti del Cda, per il direttore scientifico e per il collegio sindacale”, dice Moratti. I tempi, conclude il Dg Pavesi, “sono dunque quelli tecnici dei bandi. Partiamo subito perché al Sacco abbiamo spazi esistenti già a disposizione. E verrà realizzata una struttura, ma per questo i tempi sono più lunghi. Qualche forma di integrazione la faremo, come anche sul fronte dell’amministrazione non intendiamo caricarci di costi inutili. Vogliamo diventare operativi molto velocemente”.