A Pasqua e Pasquetta “sarò qui come ogni giorno a vaccinare gli anziani, oggi è la nostra missione. Ho passato a lavoro con siringa e fiala in mano anche il mio compleanno, 60 anni. Chissà, magari per domenica riusciremo anche a regalare o regalarci qualche uovo di cioccolata”. Lo racconta all’Adnkronos Salute l’infermiera Maurizia d’Amore, responsabile operativa del Punto vaccinale dell’Asl Roma 1 all’Auditorium Parco della musica di Roma operativo dal 15 febbraio scorso. La struttura nel cuore del quartiere Flaminio è dedicata alle persone over 80: “Sono molto contente e riconoscenti – prosegue l’infermiera – In media ogni operatore arriva a immunizzare 40 persone al giorno e lavoriamo su più turni per garantire una copertura completa. Ora stiamo vaccinando con Moderna”.
Davanti all’Auditorium, ora chiuso per l’emergenza Covid, c’è un fitto via vai di macchine che lasciano gli over 80 all’entrata del centro. “Spesso sono emozionati e tesi – racconta d’Amore, che ha accumulato negli anni tanta esperienza nei centri vaccinali dell’Asl – ma quello che ci chiedono è di avere il vaccino per poter al più presto rivedere i loro cari”. E non mancano le attenzioni, anche ‘galanti’, nei confronti degli operatori sanitari, per la maggior parte donne. “Un signore per la seconda dose ci ha portato 50 cornetti caldi – ricorda – Poi c’è stato anche un altro che ci ha regalato un mazzo di rose bianche. Gesti che fanno piacere durante una faticosa giornata di lavoro, bardati e coperti da testa a piedi”.
“Le persone anziane che arrivano qui da noi sanno di essere dei ‘sopravvissuti’ alla pandemia. Quello che sta accadendo con le vaccinazioni anti-Covid è molto diverso rispetto alla normale campagna antinfluenzale – prosegue d’Amore – e questo lo leggiamo nei loro sguardi. Spesso sono rimasti soli per mesi e sono spaesati rispetto alle notizie sul vaccino, le cose che sanno le hanno sentite in tv. Cerchiamo di rincuorali e rispondiamo alle loro domande, poi una volta fatta la dose si rilassano e sono contenti. Ci ringraziano sempre e la cosa che dicono più spesso è che ‘qui non sembra di essere in Italia’, questo da una parte ci riempie d’orgoglio per il nostro lavoro, ma dall’altro fa riflettere molto”.
Nel Punto vaccinale dell’Asl Roma 1 all’Auditorium Parco della musica lavorano diverse squadre: 10 steward che accolgono le persone, 4 ausiliari che le accompagnano nelle postazioni e le seguono nelle varie fasi e poi 14 infermieri e 6 medici per turno.
“Da quando siamo partiti abbiamo somministrato oltre 15mila dosi senza nessuna reazione avversa – sottolinea la responsabile operativa del centro – Abbiamo avuto un signore che non riusciva a uscire dalla macchina per problemi di salute e abbiamo dovuto vaccinarlo nel garage sotto il centro. Ogni postazione per il vaccino ha un ‘book’ delle procedure e nulla viene lasciato al caso. Lavoriamo tutti allo stesso modo e seguendo le procedure. Cerchiamo di essere perfetti – conclude – e lo facciamo anche sorridendo, davanti abbiamo una persona spesso fragile che ha bisogno di sentirci vicino”.